Università, Al via l’accordo tra la Parthenope di Napoli e incubatore Campania New Steel

 

Al via l’accordo tra l’Università Parthenope di napoli e l’incubatore Campania New Steel. I ricercatori dell’Università hanno incontrato i responsabili dell’incubatore per avviare una fattiva collaborazione tra l’Ateneo e l’Hub che ha sede a Città della Scienza. Presenti all’incontro il Rettore Alberto Carotenuto ed il professor Renato Passaro, il presidente di Campania New Steel Edoardo Cosenza con il componente del CdA Giorgio Ventre e la direttrice generale Mariangela Contursi, oltre ai ricercatori dell’Università. Lo scopo dell’incontro è stato quello di iniziare a fare rete e creare le condizioni affinché i progetti realizzati nell’università abbiano una realizzazione pratica. Campania New Steel accompagnerà i ricercatori dalla fase dell’idea a quella di realizzazione di impresa e di accesso ad eventuali fondi. Per il Rettore Carotenuto si tratta di una occasione “fondamentale per portare a compimento ottime idee che spesso stentano a trovare realizzazione. Fare squadra è la mossa vincente per produrre risultati concreti”. “È necessario sviluppare impresa – ha poi aggiunto il prof Passaro – per far muovere l’economia”. Il Professore Cosenza, attualmente impegnato anche nelle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’ordine degli ingegneri, crede fortemente nel progetto e ne ha sottolineato l’importanza: “in Italia esistono 36 incubatori certificati al nord e solo il nostro nel mezzogiorno. Lavorando bene possiamo trasformare questa penalità in una occasione per colmare il grande differenziale che divide l’Italia, costruendo una grande rete tra università e mondo della professione”. L’incubatore, nato in sinergia con la Federico II dall’anno scorso, lavorerà anche con l’Università Parthenope con due obiettivi fondamentali: supportare la creazione d’impresa e il trasferimento tecnologico, i due aspetti sui quali, a parere di Giorgio Ventre, c’è una grande carenza nelle università italiane: “Nelle intenzioni dell’incubatore c’è anche la creazione di uno sportello che sia di supporto costante ai ricercatori”. Il rapporto tra l’incubatore e le università potrà essere anche utile nella direzione dell’internazionalizzazione, sottolinea la direttrice Mariangela Contursi, poiché “per gli investitori è importante sapere che c’è un incubatore organizzato che possa supportare le imprese”. Nel corso dell’incontro sono stati presentati i risultati di importanti progetti di ricerca dell’Ateneo: dal dispositivo portatile per l’elettrografia, il pacemaker gastrico, alla strumentazione diagnostica di ausilio alla cura del glaucoma per ottimizzare le terapie chirurgiche, dal centro di monitoraggio e previsioni metro marine alla realizzazione di strumenti per rendere la navigazione più sicura. Ed ancora il tappetino intelligente, un sistema anti intrusione in fibre ottiche ed uno studio sul passaporto biologico per il controllo del doping o ancora materiali innovativi ecosostenibili per l’efficientamento energetico in edilizia.

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