Portici verso il voto – Ciro Lima (PCI): le ragioni di una scelta

Per quasi due secoli, dalla rivoluzione industriale in poi, il lavoro è stato al centro della storia politica, economica, sociale, almeno in Occidente. Da qualche decennio non è più così. Quanto è avvenuto non richiede particolari dimostrazioni; la storia e la realtà, prima ancora dell’abbondante bibliografia, sono lì a dimostrarlo. Di fronte a questo imponente ribaltamento storico sembrerebbe naturale porsi la domanda se la “centralità” passata del lavoro debba essere data definitivamente per superata, oppure se, sfrondata dagli eccessi ideologici e assolutistici, possa ancora costituire un riferimento fondativo per le forze sindacali e politiche. Purtroppo la domanda, così essenziale per il futuro di queste forze, appare quanto mai trascurata a livello teorico, implicitamente ritenuta improponibile, comunque mancante della possibilità di una risposta. Eppure è evidente che il crollo dell’importanza del lavoro ha avuto e continua ad avere impressionanti conseguenze politiche e sociali: un forte declino del sindacato, la scomparsa del legame partito-lavoratori che aveva caratterizzato la politica della sinistra, crisi del lavoro come legame sociale e fattore di identità collettiva, approcci al lavoro sempre più soggettivi e differenziati. È pur vero che negli ultimi anni si è ripreso a parlare di lavoro, ma il motivo non scaturisce dalla volontà di rilanciare il suo valore “politico”, bensì a causa della mancanza di lavoro; non dunque da una posizione di forza, com’era nella tradizione del movimento operaio, movimento nato per essere protagonista della trasformazione sociale, ma da una condizione di debolezza, volta sostanzialmente a chiedere interventi sociali e assistenziali allo Stato per strati bisognosi di lavoratori.

Ho deciso dunque di scendere in campo con il simbolo del PCI che è sempre stato per i lavoratori e mi appartiene essendo io stesso parte della categoria. Il mio impegno è e sarà sempre a difesa di chi come me ha sempre lavorato onestamente. Con Salvatore Iacomino per una Portici meritocratica, in grado di creare nuove possibilità di sviluppo e di lavoro“.

Lima Ciro

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