NAPOLI VS IL RAZZISMO. Il calcio come strumento di inclusione per migranti e rifgugiati

Le cattedre di Sociologia dello sport dell’Università Federico II di Napoli e di Diritto dell’Unione europea dell’Università di Napoli L’Orientale sono tra le migliaia di realtà che supportano il Football People movement.
Ispirate da un movimento internazionale che conta più di 100000 persone, le cattedre delle due Università si uniranno alla Fare Football People action week con la realizzazione di un seminario su “Il calcio come strumento di inclusione sociale dei migranti”. Il seminario avrà luogo il 13 ottobre e vi prenderanno parte alcune realtà sociali impegnate in attività con i migranti e i richiedenti asilo sul territorio campano, oltre che i rappresentanti di alcune squadre di calcio antirazzista.

Le Football People action weeks sono campagne sociali che puntano sul calcio come mezzo di inclusione sociale e di lotta alle discriminazioni. Sono organizzate, nel mese di ottobre, da Fare network e mirano alla rimozione delle barriere che ostacolano la partecipazione sociale di persone e gruppi.

Tra il 5 e il 9 ottobre di ogni anno club professionisti, sportivi, dilettanti, appassionati e social media celebrano la capacità del calcio di unire le persone al di là delle differenze. Lo scorso anno sono state realizzate in Europa più di 2000 attività tra tornei, seminari, performance etc. con il coinvolgimento di oltre centomila persone.

Le cattedre di Sociologia dello sport dell’Università Federico II di Napoli e di Diritto dell’Unione europea dell’Università di Napoli L’Orientale hanno scelto di aderire alla Football People action week di quest’anno poiché ne condividono i valori fondanti. Il seminario su “Il calcio come strumento di inclusione sociale dei migranti” si inserisce nell’ambito delle attività didattiche in corso e vuole valorizzare, oltre che la riflessione teorica già avviata da alcuni anni, altresì la collaborazione con alcune delle realtà campane che nel quotidiano si impegnano per favorire la partecipazione di migranti, richiedenti asilo e rifugiati, anche minori.

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