“Dall’Amore al Dolore, dalla Vita alla Morte”: il 18enne sangiorgese Davide Avolio presenta il suo primo libro di Poesia “Sui propri passi”

Aveva solo 17 anni Davide Avolio, studente del quinto anno del Liceo Classico Quinto Orazio Flacco di Portici, quando ha pubblicato un libro di poesie. “Sui propri passi” è stato pubblicato a Luglio del 2017, dalla casa editrice Book Sprint Edizioni (casa editrice campana, con sede a Salerno, conosciuta per il lancio di autori esordienti).

Come scrive nella descrizione posteriore: “Sui propri passi” è una raccolta di poesie che prende nome dal primo verso della prima poesia dell’opera. Dall’Amore al Dolore, dalla Vita alla Morte, passando per temi di forte attualità, i versi indagano l’esperienza personale di un giovane uomo nel pieno della propria giovinezza e della propria vita. Di strofa in strofa, i pezzi dell’anima dell’autore, racchiusi in questo libro, cercheranno di trasmettere suoni, sensazioni, odori, emozioni e turbamenti che siano in grado di far immergere il lettore in una dimensione surreale, di cui la protagonista non è altro che la Poesia.

“Com’è strutturato il libro e di cosa tratta?”

Il libro è formato da 112 poesie, divise in 7 libri. Ogni libro è formato da 15 poesie, tranne l’ultimo, che ne comprende solo 12. È una raccolta di scritti autobiografici che parlano della mia esperienza adolescenziale, in qualsiasi ambito, dai 13 ai 17 anni. Non era una raccolta finalizzata alla pubblicazione, erano testi scritti nel mio privato. Il tutto è stato messo insieme circa un mese prima che lo pubblicassi.

Qual è lo scopo di questo libro?

Il libro è importante per un motivo principale, e non è quello di vendere. Io ho voluto rendere pubbliche le mie emozioni, i miei pensieri, sotto forma di poesia, perché credo che la poesia sia ancora in grado di trasmettere tanto, e sia uno dei mezzi più efficaci per diffondere le idee, sentimenti e pensieri. Purtroppo è stata quasi totalmente dimenticata dalla nostra generazione. Io voglio rivalutare il concetto di poesia e far capire che chiunque possa farne uso nel quotidiano. Non sono necessari studi umanistici approfonditi, né chissà quale cultura di base. La poesia deve prendere la sensibilità di una persona. 

Quindi lo scopo principale è la rivalutazione della poesia? 

Sì, vorrei che non si considerasse più la Poesia in modo esclusivamente teorico, come qualcosa che non possa fornirci il pragmatismo adatto che la società richiede. Io sono un forte sostenitore dell’idea che un giorno la poesia potrà tornare ad avere il rispetto e il supporto che merita. Spero vivamente che possa essere compresa ed utilizzata anche nel concreto, dato che può essere molto più forte di un gesto o un’azione. È anche un mezzo di denuncia, ed è un particolare che non è assolutamente da sottovalutare. Nella raccolta ho inserito anche una poesia in Napoletano, cosa che spesso viene considerata volgare, nell’accezione negativa del termine. Io ritengo che il napoletano possa esprimere i sentimenti in modo molto forte, per certi versi anche meglio della lingua italiana. 

Da quanto tempo scrivi?

Fin da piccolo ho coltivato la mia passione per la scrittura. Inizialmente con la scrittura creativa, ma grazie alla scuola ho scoperto il mondo della poesia. Scrivere, per me, è sempre stato un modo per confrontarmi con gli altri, ma soprattutto con me stesso, con la mia coscienza, con le mie paure. Dà un senso a quel che sono ed è questo che voglio fare nella mia vita. Devo tantissimo al liceo classico, perché a mia idea, è un corso di studi che agli occhi della società ha perso molta importanza. In molti sostengono che manchi di pragmatismo, io sono un forte sostenitore del contrario. Ti porta al ragionamento e ti mette avanti alla realtà in sé. L’importante è seguire sempre i propri ideali, anche se comporta andare in verso contrario rispetto alla massa.

A chi è dedicato? 

Superata la dedica ai genitori, ai miei affetti, ma anche al liceo classico c’è una pagina dedicata a:

“chi di poesia vive e grazie alla poesia mai morrà.” 

Questo libro è per tutti quelli come me, che giorno per giorno si nutrono di poesia e continuano a farlo nonostante le critiche di chi gli sta intorno.

Come l’hanno presa i tuoi professori?

Ci sono stati apprezzamenti da parte dei docenti e riconoscimenti di merito. Si stava pensando di organizzare anche una presentazione a scuola, ma è in fase di definizione. In ogni caso, a me interessa molto l’ottica che c’è dietro, al di là della diffusione. 

Hai già altri progetti?

Sì, in produzione c’è già un secondo libro. È sempre una raccolta di poesie, si chiamerà “Costellazioni” e sarà tutto incentrato sul cosmo, sull’universo e sullo spazio in generale. Ma non dirò altro, sarà una sorpresa.

Il libro è ordinabile nei punti Mondadori e Feltrinelli.

Ilaria Guardasole

 

 

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