Pomigliano: i cobas denunciano la FIAT ma dopo 3 anni ancora nessuna risposta

Pomigliano d’Arco – È datata 7/6/2014 la denuncia sottoscritta da Mara Malavenda,Vittorio Granillo e Antonio Tammaro, dello Slai Cobas, nella quale citano in giudizio la FGA di Pomigliano. Tale esposto presentato alla Procura della Repubblica di Nola, giace in quegli uffici senza risposta.

Nella denuncia si racchiudono 10 anni di piani industriali della FIAT presentati con grande impatto mediatico, sottoscritti e mai realizzati.

Il tutto ha inizio con il piano 2003-2007: raddoppio della capacità produttiva,disatteso. Nel 2007 un piano che smentiva il precedente e nel 2008 nasce il Polo Logistico di Nola il quale non ha alcuna missione industriale.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                    Dal  2010, inizia a Pomigliano un’altalena di vicissitudini: viene portata la Panda, ma la produzione è dimezzata; nel 2011 la FGA passa la produzione di tale modello alla Fabbrica Italia Pomigliano (FIP); nel 2013 ritorna ad essere FGA. Tutte queste riorganizzazioni significano cassa integrazione per i lavoratori.

La questione del Polo Logistico di Nola: il lotto H dell’interporto, dove i lavoratori svolgono attività logistiche, è un reparto confino; si legge dalla denuncia che “i 316 operai del reparto, sono stati prelevati senza alcun criterio selettivo e senza pregressa esperienza nella logistica, esclusivamente in ragione della loro adesione e/o militanza sindacale”.

Le violazioni ipotizzate nella denuncia sono: divieto di trasferimento geografico(art 16 sez III CCNL),comportamento antisindacale (art 28. Statuto dei lavoratori),atti persecutori (art 612 bis c.p.), truffa a causa dei piani industriali disattesi (art 640. C.p.).

Nella denuncia si legge che l’azienda non si sia fermata nemmeno nei confronti di reiterati casi di tentato suicidio di operai confinati a Nola, i quali manifestano stati di ansia e depressione per la loro condizione.

Tale denuncia non ha ancora avuto risposte dalla Procura; i sottoscrittori della stessa che chiedevano di essere ascoltati in merito, non hanno mai avuto convocazione, ma non si arrendono e a breve presenteranno un nuovo atto.

 Domenico Modola

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