Nuovi reperti archeologici nella Pompei moderna: rinvenute tracce di un antico edificio extraurbano. A reperire i reperti, l’archeologo vesuviano Raffaele Romano 

Nella Pompei che guarda al futuro c’è quella antica che non prescinde mai dai gloriosi fasti del passato. E l’ultima scoperta che arricchisce il repertorio archeologico della Città degli Scavi è vesuvianissima. E’ stato infatti l’archeologo e guida turistica riconosciuta dalla Regione Campania Raffaele Romano, incaricato dalla società che gestisce la rete dell’energia in città, a rinvenire all’esterno del sito archeologico, i resti di un  portale di accesso di un edificio situato sulla antica strada che da Porta Nocera conduceva in direzione della collina di Sant’Abbondio. Rinvenimenti risalenti agli inizi del ‘900 che suggeriscono forme di urbanizzazione e stili di costruzione delle città dell’epoca: lungo la strada sorgevano altri edifici, come attestato anche su altri assi viari fuori dalla cinta muraria dell’antica Pompei. Questa volta i materiali reperiti dal dottor Romano, sono sbucati proprio in pieno centro abitato, a via Plinio, a pochi metri dalla passeggiata archeologica che costeggia tutta la necropoli di Porta Nocera.

“Si tratta, nello specifico, di tracce carbonizzate di un portone in legno, dell’alloggiamento dei cardini, oltre a chiodi e borchie decorative in ferro e di alcune tegole di grosse dimensioni – dice Romano, giovane e accreditatissimo archeologo originario di Pollena Trocchia – Il tutto è pertinente ad un edificio che si trovava sulla strada antica che portava dalla zona urbana di Pompei alla collina situata nell’odierna località Sant’Abbondio, dove anticamente sorgeva  un tempio dedicato a Dioniso, i cui resti sono ancora visibili”. Il rinvenimento risale alla fine di marzo. Durante i lavori di scavo per la messa in opera di cavi Enel in via Plinio – all’incrocio con via Tenente Ravellese, nel Comune di Pompei – il Parco archeologico di Pompei ha effettuato un intervento di archeologia d’emergenza a seguito del rinvenimento fortuito di alcuni blocchi in calcare pertinenti a strutture antiche. Il Parco Archeologico di Pompei a cui sono stati consegnati i reperti, dopo aver assicurato la documentazione dei resti archeologici rinvenuti, ha avviato la procedura per la verifica di interesse culturale.

 

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