Napoli, assolti e scarcerati 13 camorristi del clan Casella: intercettati senza autorizzazione

Le intercettazioni che incastravano boss e affiliati non erano state autorizzate dal gip: tutti assolti e scarcerati dal gup di Napoli quindi, con tanto di «festa» a suon di fuochi d’artificio nel rione. A riportare la vicenda è il Corriere del Mezzogiorno, coinvolti i tre fratelli Casella: Giuseppe, Eduardo e Vincenzo, ritenuti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli ai vertici del gruppo omonimo attivo nel quartiere Ponticelli. Secondo gli investigatori i tre sarebbero responsabili dell’omicidio di un pusher e, nelle intercettazioni ambientali raccolte, impartivano ordini di ogni tipo, distribuzione di soldi agli affiliati ed emergeva l’attività di confezionamento della droga. Da quanto è risultato, però, il pm aveva richiesto le autorizzazioni per intercettare al telefono, in casa e nelle auto dei sospettati, ottenendo però l’autorizzazione solo per le intercettazioni telefoniche. Del difetto di procedura si sono avvalsi gli avvocati dei 14 presunti affiliati al clan, che hanno ottenuto l’assoluzione dei loro assistiti per non aver commesso il fatto. Nel quartiere d’origine di alcuni degli indagati, il rione Luzzatti, sono stati esplosi fuochi d’artificio per festeggiare la notizia.

 

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