La Leonardo, dopo la crisi del Covid, pronta a volare con l’automazione

Per il gruppo Leonardo tutti gli indicatori sono in crescita e questo lascia intravedere un un buon periodo, da qui al 2025 col piano di rilancio nella sua fase di attuazione che punta a creare a Pomigliano d’Arco e a Nola centri di eccellenza per i velivoli regionali e a fusoliera stretta. Proprio partendo dallo stabilimento della città delle fabbriche, entro fine anno sarà possibile realizzare la prima fusoliera assemblata del velivolo a corto raggio turboelica Atr con procedure completamente automatizzate. Il  percorso virtuoso è stato illustrato dal direttore generale di Leonardo, Lucio Valerio Cioffi, durante la presentazione alla stampa del nuovo capo della divisione aerostrutture, Stefano Bortoli.

Il direttore generale ha spiegato i motivi di questa ripresa molto promettente. “L’accordo sindacale sulla cassa integrazione ordinaria stipulato nel gennaio del 2022 – ha detto Cioffi – ha confermato la bontà delle nostre scelte tendenti al rilancio e alla crescita del nostro business aerostrutture”. In sostanza, superato il momento di crisi del Covid, la Leonardo si è rimessa a volare.

Si tratta dell’intesa, raggiunta nel gennaio 2022, sulla cassa integrazione ordinaria. Un patto che, nello scongiurare i tagli, ha consentito all’azienda di contenere i costi ponendo le basi dei nuovi investimenti e quindi di questa fase di ripresa. “Il pesante impatto che ha avuto il Covid sull’aeronautica civile – ricorda Cioffi – ci aveva prospettato uno scenario che non è stato semplice da affrontare. Avevamo di fronte due strade: congelare gli investimenti che avevamo pianificato o andare avanti con la consapevolezza che ci stavamo assumendo anche i rischi di quella decisione. Abbiamo deciso di andare avanti perché eravamo convinti che l’enorme patrimonio di capacità e competenze di Leonardo non poteva essere disperso”.

Negli ultimi tre anni gli impianti hanno subito un intenso processo di innovazione e trasformazione, anche attraverso la formazione di nuove competenze, la diversificazione del portafoglio ordini e la competitività industriale.

L’obiettivo è l’automazione totale e la digitalizzazione dei processi di assemblaggio, che permettono di ridurre i tempi di lavorazione e le inefficienze tecniche e migliorano la qualità finale del prodotto incrementando i livelli di flessibilità produttiva.

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