Dalla periferia di Portici ai prestigiosi ring della Thailandia: la storia del lottatore vesuviano Luca Cefariello

(Foto di Andrea Sarno)

 

Le arti marziali come “scuola di vita”. Lo sport come l’arma per difendersi dalle insidie di una “vita di Periferia“. Dalle palazzine di edilizia pubblica di Portici ai prestigiosi ring della Thailandia, il cammino è stato breve per il lottatore vesuviano di Muay Thai, Luca Cefariello; ma, allo stesso tempo non privo di ostacoli, sacrifici e di cazzotti… dati e incassati.

 

L’ESPERIENZA IN THAILANDIA. 24 anni, un metro e settantacinque centimetri di altezza per 65 chili, l’atleta porticese, tutto muscoli e nervi, è da poco tornato da un’esperienza in Thailandia che lo ha visto protagonista in due incontri, andati in onda in diretta nazionale, nel prestigioso circuito del Max Muay Thai: “E’ stato Il mio coatch, Angelo Veniero, a propormi la sfida thailandese. Non ho proprio saputo dire di no. Dopo appena 20 giorni di allenamento, e dopo 2 incontri di esibizione vinti per k.o., a Chiang Mai, mi è stata offerta la possibilità di partecipare al Max Muay Thai: evento sportivo seguitissimo dagli appassionati di arti marziali. E devo dire che sono felicissmo di essermi riuscito a distinguere, battendomi con gli atleti di casa, in una competizione così prestigiosa. Ho lottato alla pari del mio avversario, proprio lì, nel paese dove questo sport è nato, e si è sviluppato. Nonostante l’immeritata sconfitta ai punti (sarebbe stato più giusto un pareggio), sono riuscito a strappare gli applausi del pubblico casalingo: i Thai hanno apprezzato la mia grinta e il mio coraggio. L’esperienza in Thailandia mi ha trasmesso ancora di più l’amore per questo sport: ho capito che con il sudore, la passione, e la determinazione, si possono ottenere diverse soddisfazioni. A Dicembre/Gennaio tornerò nuovamente ad allenarmi lì: diversi promoters mi hanno offerto la possibilità di disputare altri match. Il sogno però è quello di combattere a Lumpinee, lo stadio di Bangkok, il più importante del paese, e di vincere la cintura dei 65 kg. La strada è lunga, e tocca farmi spazio tra i circuiti minori, con incontri che però offrono parecchia visibilità, e che permettono di misurarti con avversari di altissimo livello. Ma gli ostacoli non mi spaventano; del resto, 5 anni fa, quando ho cominciato ad allenarmi, mai avrei pensato che, in un così breve tempo, potessi riuscire a raggiungere livelli così alti”. 

 

I PRIMI PASSI. Luca Cefariello, il “ragazzo della Periferia” di Portici, ha “provato” tardi l’ebbrezza del primo incontro “Ho iniziato a 19 anni compiuti, sebbene sin da bambino avessi sempre desiderato di fare arti marziali. Ho mosso i miei primi passi a Portici, allenandomi di Kick Boxing. Cazzotto dopo cazzotto, allenamento dopo allenamento, mi rendevo conto di apprendere con facilità ciò che mi veniva insegnato. Dopo un anno di allenamento, ho sentito l’esigenza di combattere per finalizzare quello che stavo apprendendo. Ricordo ancora l’ansia dei primi incontri. E’ un ansia che, seppur affievolitasi nel tempo, non mi ha mai abbandonato. Ancora oggi, in prossimità di un combattimento, la notte non riesco a dormire. Adoro quella sensazione adrenalinica: una volta assaggiata, la ricerchi sempre…ne vuoi sempre di più. Non puoi farne a meno.”

“Quindi, ho conosciuto Vittorio Marotta e gli atleti della palestra “Futurama” di Napoli, e con loro ho intrapreso “la strada” de l’MMA (arti marziali miste). Dopo un primo incontro in gabbia da professionista, durato pochi minuti per un k.o subito, ho iniziato a combattere nel circuito dei dilettanti. Son così giunte le prime soddisfazioni: a Roma, in un torneo di serie minore, son riuscito a classificarmi al terzo posto. Quindi, mi sono messo alla prova nel K1, e nel Gennaio 2012, in un torneo a quattro, ho vinto il titolo italiano 75 kg della federazione “Union Fighters“. Per un breve periodo, io e Vittorio Marotta, promessa italiana dell’MMA, ci siamo allenati da soli, fin quando non ho conosciuto il mio attuale mister, Angelo Veniero, a cui devo molto. Ha creduto fortemente in me, e ha visto in me tutte le qualità per diventare un professionista della Muay Thai (tra tutte le arti marziali, è quella che mi piace di più). Mi ha seguito in Thailandia, allenandomi e stando all’angolo ad ogni match”. 

 

“LO SPORT MI HA SALVATO”. In attesa del ritorno in Oriente, Luca si allena due volte al giorno per poter realizzare il suo sogno: la mattina, a Sorrento nella scuola di Mister Veniero; nel pomeriggio, invece, a Portici, dove ha fondato una palestra di MMA con Vittorio Marotta, nel 2011 Campione italiano FIGMMA categoria 93 kg: “Ho deciso di dedicarmi a tempo pieno alla Muay Thai. Perchè?! La verità è che lo sport mi ha salvato. Provengo da un quartiere “difficile” di Portici: certamente, non è Scampia, o Il Rione Traiano, ma diversi amici, nel tempo, hanno intrapreso strade diverse dalla mia. Ecco, lo sport mi ha tenuto lontano da queste strade. E quindi, ho deciso di fondare anche io una palestra. Sia per un percorso di crescita professionale, sia per offrire ad altri ragazzi la possibilità di misurarsi in questo sport. Ci alleniamo il lunedì, il mercoledì e il venerdì in una palestra di Viale Alemagna, traversa di Diaz. Io e Vittorio, abbiamo già radunato una ventina di ragazzi. Credo che qualcuno di loro abbia tutte le carte in regola per farsi strada in questa disciplina, sebbene abbia iniziato tardi. Anche per me è stato così: io sono la prova vivente che pur iniziando tardi, con il sudore e il sacrificio, si possono raggiungere importanti traguardi. Tutto sta nel saper incassare i cazzotti della vita, ed essere sempre pronto per scagliare il tuo di cazzotto”.

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Dario Striano

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