Camorra 2.0. A Portici, arresti per affiliati vicino al clan Vollaro. Sui profili Facebook frasi e citazioni che inneggiano alla “Malavita”

E’ la Camorra 2.0: quella che su Internet inneggia al Sistema; che se ne frega di mantenere un profilo basso e ostenta lo stile malavitoso sui social network. “Spacciatori” presso “o’ Sistema“, “nati peccatori in questo mondo di finti perbenisti“, “soldati sempre nei casini perchè in giro a fare qualche danno” e appassionati delle colonne sonore di Gomorra: si legge così sulle informazioni, post e commenti dei profili social dei giovanissimi che, questa mattina, sono stati tratti in arresto durante un’operazione condotta dai Carabinieri di Portici e Torre del Greco.

A finire dietro le spalle Ciro Morcavallo, 45 anni, già sorvegliato speciale e arrestato la scorsa settimana per furto di energia elettrica; Ciro D’Anna, 36 anni; Ciro De Luca, 35 anni, Alessandro Lacaria, 27 anni; Gabriele Continno, 26 anni; e Ciro Polese, 22 anni. Tutti responsabili a vario titolo di spaccio, estorsione e di lesioni personali. L’indagine sarebbe nata dalla denuncia sporta da un tossicodipendente nei confronti dei sei indagati dopo essere stato aggredito e ferito per un debito di 500 euro contratto per l’acquisto di cocaina. L’operazione, avvenuta in nottata, con l’elicottero che ha sorvolato la cittadina del Granatello, ha consentito ai militari dell’Arma, guidati dal comandante Michele Guarino e coordinati dal capitano Corda, di smantellare la piazza di spaccio radicata nella centrale piazza San Ciro.

A gestirla, con minacce e intimidazioni, avvalendosi di giovanissimi pusher e vedette, sarebbe stato il noto pregiudicato Ciro Morcavallo ritenuto, da sempre, vicino al clan Vollaro, egemone sul territorio porticese nonostante gli arresti eccellenti e la morte del capoclan.

La famiglia del defunto boss Luigi ‘o Califfo sarebbe ancora attiva, infatti, a Portici e San Sebastiano al Vesuvio secondo l’ultima relazione semestrale redatta dalla Direzione Investigativa Antimafia. Il documento redatto dalla Dia ha messo in luce l’alleanza siglata dallo storico cartello malavitoso vesuviano con la cosca calabrese “Fimia“. Gli affiliati al clan avrebbero permesso ampliato le loro attività illecite spingendosi oltre la frontiera della “semplice” usura ed estorsione di video-poker e slot machine, spingendosi nei meandri del World Wide Web e imponendo, dunque, oltre al fitto e alla tangente delle macchinette, anche l’acquisto di giochi on line illegali come il poker e piattaforme internet straniere.

E’ la Camorra 2.0 che si insinua nei vicoli, oggi anche virtuali, del nuovo “Ventre di Napoli“. Quella che, però, non riesce a fermare, sui social network, l’estro criminale dei suoi giovanissimi affiliati e che per 500 euro mette a repentaglio gli affari dei suoi traffici illegali.

Dario Striano

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