Beni confiscati abitati da sconosciuti: la denuncia a Torre Annunziata del Comitato anti camorra

“Esistono dei beni confiscati abitati da persone non conosciute nonostante siano stati acquisiti al patrimonio disponibile del Comune di Torre Annunziata”. È la denuncia del Comitato di liberazione dalla camorra e dal malaffare che ha fatto il punto sulla situazione dei beni sottratti alla criminalità organizzata sul territorio. Un’analisi degli immobili e delle proprietà sottratte al controllo dei clan in maniera definitiva e con iter assolutamente concluso ma su cui aleggiano delle ombre. A cominciare dal fatto che, in occasione di sopralluoghi agli stessi, siano stati trovati abitati da alcuni soggetti. È il caso di tre beni che sono stati oggetto di sopralluogo da parte di alcuni rappresentanti del comitato, gli unici dove è stato possibile effettuarlo.

Antonello Sannino, presidente del comitato, ha spiegato che i tre beni si trovano in via Cuparella, in contrada Zappella e in via Torretta da Siena. Si tratta di uno stabile e di due terreni. A effettuarli con la delegazione del comitato c’erano una funzionaria del Comune e dei vigili urbani. Nel caso del bene di via Cuparella, si sono verificati i problemi quando la funzionaria comunale ha spiegato che l’ente non era in possesso delle chiavi per accedere. La seconda “sorpresa” si è avuta appena arrivati sul posto. Ad aprire il bene sono stati dei soggetti non noti che, di fatto, hanno dato il permesso per effettuare il sopralluogo in un bene dove non dovevano nemmeno esserci. Hanno “scortato” i delegati durante il giro nel corso del quale è risultato chiaro che la proprietà fosse occupata.

Il secondo bene visitato, il terreno di Contrada Zappella, nei pressi del quartiere Penniniello, è di fatto diventato una discarica. Anche in quel caso non è stato possibile accedervi per due volte e solo alla terza la delegazione ha avuto la pessima sorpresa. L’“accoglienza” peggiore è stata riservata al gruppo nel bene di via Torretta di Siena. Un altro terreno con uno stabile dove vivevano due persone. Una di queste non ha preso bene la visita del comitato e dei vigili tanto da minacciare il gruppo fino al suo ritorno alla casa comunale. Tutti i fatti sono stati oggetto di una denuncia alla Direzione investigativa antimafia che ha avviato un’indagine per capire l’identità dei soggetti occupanti e se ci siano state delle reticenze da parte dei responsabili comunali.

Il comitato di liberazione dalla camorra, sostenuto anche dal lavoro del senatore Sandro Ruotolo, ha, inoltre, lamentato una scarsa trasparenza da parte del Comune per ciò che riguarda la gestione degli altri beni. Al patrimonio comunale risultano acquisiti decine di beni di cui non si hanno notizie certe. Al momento risultano presentati progetti solo per due immobili. Uno in traversa Siani e l’altro a via Marzabotto, entrambi oggetto di un progetto per accedere alla linea di finanziamento prevista dal Pnrr. Tutti gli altri beni, tra cui diversi appartamenti che il Comune si era detto pronto a utilizzare per l’edilizia popolare, non sono stati oggetto di progettazione e ormai il tempo stringe.

 

 

 

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