Ripensare i luoghi mettendo al “centro” i cittadini: il convegno della fondazione Foan e dell’Ordine degli architetti di Napoli

perfieria napoletana

Ridare “centralità” al tema della progettazione delle periferie urbane, ripensare i luoghi mettendo al “centro” i cittadini, riannodare i legami fisici e immateriali tra periferie e città attraverso la progettazione partecipata, per favorire l’integrazione etica ed estetica della società.

 

Sono i temi del convegno “Periferie Urbane: Una Sfida Possibile”, organizzato dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Napoli e Provincia e la relativa Fondazione (Foan) e in programma domani, 21 dicembre, a partire dalle ore 16,30, al Grand Hotel Vesuvio (via Partenope, 45).

 

Dopo i saluti iniziali di Pio Crispino, presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia, Gennaro Polichetti, presidente della Fondazione FOAN, Carmine Piscopo, assessore alle Politiche Urbane del Comune di Napoli, verrà proiettato il docu-film “Una sfida possibile” a cura di Antonio Coppola e Francesco Scardaccione. I lavori proseguiranno con gli interventi di Michelanegelo Russo, Dipartimento di Architettura Università degli Studi di Napoli Federico II, Rosario Pavia, Dipartimento di Urbanistica Facoltà di Architettura Università degli Studi di Pescara, Marilù Faraone Mennella, presidente Associazione NaplEst, Luca Zevi, Istituto Nazionale di Architettura, Michele Capasso, presidente Fondazione Mediterraneo, Maurizio Di Stefano, presidente Icomos Italia. Seguiranno il dibattito e le conclusioni. Durante il convegno sarà consegnato il premio Archi_Na, categoria giovani, all’Architetto Sossio De Vita. Chiuderà i lavori Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione degli Industriali di Napoli.

Alla fine del Convegno, si terrà il consueto Brindisi Augurale, quale momento di scambio dei migliori auspici per il Nuovo Anno con i partecipanti.

 

Main partner dell’evento è Roberto Zeno.

 

“Da criticità urbane, portatrici di marginalità e generatrici di conflitti, le periferie assumono oggi un ruolo di primo piano nei cambiamenti che vivono le città- spiega Pio Crispino, presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia – Esse rappresentano per l’architettura un prezioso laboratorio, poiché possono trasformarsi in soggetti attivi per le scelte di localizzazione di nuove centralità, per le azioni infrastrutturali, per la riconnessione dei reticoli paesaggistici o per la formazione di nuovi scenari sociali. E’ soprattutto dalle periferie che può ripartire una città che riattivi i suoi capitali sociali, territoriali e culturali”.

 

“L’impegno nell’affrontare la questione della riqualificazione delle periferie – commenta Gennaro Polichetti,presidente della Fondazione dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia – non può limitarsi ad un loro recupero fisico o al risanamento ambientale o al miglioramento dell’accessibilità viaria. Bisogna agire, invece, sulla loro più complessiva capacità rigenerativa entro nuove visioni che rottamano il degrado edilizio”.

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