Una vita da cronista: a un anno dalla scomparsa di Vito Faenza, il ricordo della sua città

Il 19 luglio di un anno fa moriva nella sua Aversa Vito Faenza, giornalista e scrittore. Una scomparsa prematura, la sua, in capo ad una malattia contro cui aveva combattuto con grande coraggio. Aveva 74 anni ma, intatto, l’entusiasmo di un cronista come alle prime armi. A distanza di 12 mesi la moglie Luisa ed il figlio Luca lo ricordano con familiari ed amici con una funzione religiosa nella chiesa di Santa Teresa del Bambino Gesù, sempre ad Aversa, con inizio alle ore 19.

Carriera e passioni

Nato nel 1948, aveva lavorato dal 1976 all’Unità, di cui è stato anche inviato speciale. È stato corrispondente di Panorama da Napoli fino al 1984; ha poi lavorato per Il Messaggero fino al 1996. Collaboratore dell’agenzia radio Area e dell’agenzia di stampa Agi, nel 2004 è entrato al Corriere del Mezzogiorno dove sul finire aveva ricoperto anche il ruolo di segretario di redazione. Dopo la pensione si era dedicato ancora di più alla sua grande passione per la scrittura, pubblicando libri. Inviato speciale, cronista di razza, esperto di criminalità organizzata e terrorismo nazionale e internazionale, ha firmato numerosi saggi e ha tenuto seminari universitari su questi temi. Dal 2004 al 2010 è stato segretario dell’Osservatorio sulla camorra e sull’illegalità, curando la pubblicazione del relativo bollettino mensile.

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.