È una notte di fuoco e di rabbia. L’ennesima che il Comune di Torre del Greco e il Parco Nazionale del Vesuvio si apprestano ad affrontare. Una notte di veleni e di fumo, di paura ed indignazione per le fiamme che da più di 10 giorni stanno mettendo in ginocchio la vegetazione, la fauna e la popolazione locali.
Altro che emergenza finita e situazione sotto controllo… È davvero critica a Traversa Bianchini e Via Montedoro. Il vento alimenta un fuoco che da stamattina non riesce ad essere domato. Un fuoco che preoccupa data anche la vicinanza dell’Ospedale Maresca, dove i residenti della zona lamentano da stamane l’assenza di vigili del fuoco e denunciano l’inadeguatezza della protezione civile nelle operazioni anti-incendio : “Abbiamo dovuto spegnere l’incendio da soli, a difesa delle nostre case, con delle misere pompe. – ci dicono mentre osservano le fiamme divorarsi ettari di terreno e proseguire in direzione delle loro case – Alle prime luci del mattino le fiamme erano a due passi da noi. I pompieri sono venuti in mattinata, hanno spento quanto hanno potuto e poi sono andati via, con la promessa di ritornare. Ovviamente non sono tornati più. Al loro posto, la protezione civile con, addirittura, autobotti vuote. Ma di cosa vogliamo parlare?!”
I militari, con due camionette, presidiano la zona limitrofa all’Ospedale e consentono l’accesso solo a giornalisti e forze dell’ordine. All’altezza del casello autostradale gli uomini dell’esercito impediscono l’accesso ai civili, permettendo l’entrata solo ai residenti per mettere in sicurezza la propria abitazione.
Sembra di essere in un girone infernale. La situazione è molto critica, come confermatoci dai militari. Sarà difficile solo cercare di contrastare le fiamme in attesa dell’alba quando dovrebbero entrare in azione canadair ed elicotteri dal cielo. Diverse abitazioni sarebbero già state raggiunte dalle fiamme, così come un agriturismo, mentre altre sarebbero state evacuate in via precauzionale in Cappella Bianchini. C’è anche chi ha deciso di rimanere in casa, incurante dell’appello dei vigili del fuoco di abbandonare gli appartamenti.
L’incendio, l’ennesimo, sarebbe divampato intorno alle cinque del mattino e, secondo le testimonianze degli abitanti del luogo, sarebbe il frutto di diversi focolari dei giorni scorsi mai spenti. Il caldo secco e il vento avrebbero alimentato le fiamme finendo per creare un nuovo Inferno a Torre del Greco.
Il comune Corallino, giá in settimana, era stato messo in ginocchio dal maxi incendio che ha raso al suolo il Parco Nazionale del Vesuvio. La Pineta di Via Ruggiero e di Via Nuova Resina, siti di inestimabile bellezza, cosi come la Salita de il Sentiero e le altre zone a confine con Ercolano sono state invase e distrutte da fuoco e fiamme. Tutto è andato in cenere. Una ferita aperta per la città del Corallo e per l’intero territorio vesuviano che sarà difficile da risanare.
Dario Striano
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