Sulla morte in carcere a Parigi di Gilda Ammendola: aperta un’inchiesta
La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine in relazione alla morte, che risale al 21 gennaio scorso, di Gilda Ammendola, la 32enne trovata impiccata in carcere a Parigi dove era stata trasferita dopo un arresto.
In base a quanto si apprende i giudici romani indagano per istigazione al suicidio e avrebbero disposto l’autopsia della donna che è originaria di Ercolano.
L’esame autoptico dovrebbe svolgersi la prossima settimana a Napoli dove, nel frattempo, è stata trasferita la salma.
La procura di Roma ha avviato una indagine alla luce di un esposto presentato dai familiari della 30enne, assistiti dall’avvocato Domenico Scarpone, col quale chiedono di fare chiarezza su quanto avvenuto nel carcere di Fleyry-Merogis a Parigi.
In realtà le autorità francesi dubbi non ne hanno: ritengono che la donna si sia uccisa e che l’autopsia eseguita a Parigi nelle scorse settimane abbia fornito tutte le possibili conferme a questa tesi. Diversa è invece l’opinione dei familiari di Gilda e del legale al quale si sono rivolti, l’avvocato Domenico Scarpone.
Scartano completamente l’ipotesi del suicidio e sperano che alle stesse conclusioni arrivi l’inchiesta aperta dalla Procura di Roma, competente per le indagini su presunti reati commessi nei confronti di italiani all’estero.
Il pubblico ministero al quale è stata affidata, Eugenio Albamonte, ha aperto un fascicolo contro ignoti per induzione al suicidio e ha disposto una nuova autopsia. “Questa volta — dice l’avvocato Scarpone — parteciperà anche un nostro perito, cosa che invece è stata assolutamente impossibile quando l’esame medico-legale è stato eseguito in Francia”.
I parenti di Gilda non credono che la donna si sia uccisa perché proprio il 22 gennaio scorso, quando poi in cella fu trovato il corpo ormai senza vita, ricevettero una telefonata da un funzionario del carcere che li invitava a spedire alla Ammendola un pacco con vestiario, biancheria e altri effetti personali chiesti espressamente da lei.
Troppi misteri sulla morte e sull’arresto della giovane donna vesuviana: perché e da chi Gilda Ammendola potrebbe essere stata uccisa? Per quale motivo la donna fosse in carcere a Parigi. Né confermano le notizie che rimbalzano dalla capitale francese secondo le quali la donna sarebbe stata arrestata lo scorso luglio in aeroporto perché trovata in possesso di droga.
GIlda è stata accusata di traffico di stupefacenti e aveva ottenuto rapidamente la scarcerazione, restando però in libertà vigilata a disposizione delle autorità transalpine. Nei mesi successivi non ha quindi mai potuto lasciare Parigi, e quando il processo nei suoi confronti è arrivato a conclusione — evidentemente con una condanna — è stata nuovamente arrestata e trasferita a Fleury-Mérogis per scontare la pena. Questo accadeva il 21 gennaio.
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