“Sud il Capitale che serve” di Carlo Borgomeo al Social Beack Point di San Sebastiano al Vesuvio

San Sebastiano al Vesuvio – Lunedì 3 luglio alle 19:00, l’ultimo appuntamento estivo della rassegna letteraria -“Diritti ed Autori” con la presentazione del libro “Sud il Capitale che serve” di Carlo Borgomeo. “La presentazione di questo saggio chiude  la prima parte del percorso che abbiamo voluto proporre quest’anno – dice soddisfatto Giovanpaolo Gaudino, portavoce del terzo settore per la Regione Campania –  Abbiamo proposto bei libri promuovendo la lettura come momento di piacere, convinti allo stesso tempo che la lettura sollecita e solletichi la nostra mente. Per questo ci siamo lasciati stimolare dalla lettura per parlare di diritti. Con la presentazione dell’ultimo libro, un saggio, vogliamo esplicitamente dichiarare la nostra visione: la cura del capitale umano è un elemento fondamentale per lo sviluppo delle nostre comunità. Per questo invito tutti ad esserci, chi ha avuto il piacere di partecipare a qualche serata e chi lo farà per la prima volta. È una tappa del nostro percorso, importante è camminare e camminare insieme”. Con Gaudino e l’autore, il presidente della Fondazione Con il Sud che è succeduto a Carlo Borgomeo, Stefano Consiglio, economista di fama internazionale, presidente della Scuola per le Scienze Umane alla Federico II e tra i fondatori del corso di laurea (nel complesso di San Giovanni a Teduccio) in Innovazione Sociale., il direttore di Villa Fernandez Antonio Capece, il sindaco di San Sebastiano al Vesuvio Peppe Panico e Rosanna Romano, direttore generale delle politiche culturali e turistiche della Regione Campania.

“Sud il Capitale che serve” di Carlo Borgomeo.

Dopo oltre settant’anni di interventi straordinari e politiche per il Sud, il divario economico e sociale con il Centro Nord resta immutato e l’annosa ‘questione meridionale’ sembra irrisolvibile. Certamente il reddito e le condizioni di vita nelle regioni meridionali in questi decenni sono migliorati, ma il problema resta, e trova una grave e sempre più evidente manifestazione nell’esodo di migliaia di giovani. Quali sono le cause di questo fallimento? Le risorse assegnate al Sud sono state insufficienti? Il Sud non è stato capace di spenderle? Le politiche nazionali hanno privilegiato lo sviluppo del Nord? Le classi dirigenti meridionali si sono rivelate corrotte e in qualche caso colluse con la criminalità organizzata? Tutte queste motivazioni hanno una parte di verità, ma nel loro insieme non sono in grado di dare una risposta esaustiva e soprattutto di suggerire possibili soluzioni. Una visione a tutto tondo del problema e l’indicazione di una via d’uscita sono presentate qui da Carlo Borgomeo. La sua tesi è che, dopo i primi anni d’intervento straordinario della Cassa per il Mezzogiorno, con la realizzazione di importanti infrastrutture, la politica del Sud si è sostanzialmente ridotta al trasferimento di risorse finanziarie, nell’illusione che questo determinasse automaticamente sviluppo. Ma l’esperienza dimostra che se il sostegno non incrocia la responsabilità e la vitalità delle comunità locali, diventa assistenziale e genera dipendenza. Bisogna invece investire, come condizione prima ed essenziale, nello sviluppo nel capitale umano e sociale. È questo il ‘capitale che serve’. A dimostrazione della sua tesi Borgomeo dedica spazio anche al racconto di esperienze concrete nate al Sud da gente del Sud per lo sviluppo economico e sociale di territori e persone del Sud. Progetti di contrasto alle mafie, di accoglienza delle diversità, di welfare locale, di proposta scolastica e formativa, di recupero delle bellezze, dei saperi e dei sapori del territorio. Progetti che generano comunità e sviluppo economico, lavoro e crescita sociale. Questa strada, tracciata anche attraverso difficoltà e ostacoli, può ora illuminare il cammino a interventi ben concertati tra pubblico e privato, tra Stato e Terzo Settore, che partano dalla conoscenza delle storie e delle esigenze specifiche delle comunità locali e dal loro coinvolgimento. È tempo ora di passare da politiche per il Sud a politiche con il Sud.

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