SU Facebook difendono gli assassini, in strada la rabbia della gente: “Siamo tutti Anatoliy Korol”

++ Muore per sventare rapina: i due fermati confessano ++

Bacetti, cuoricini, qualche frase di speranza, e qualcuna in cui si chiede il perchè non si sia fermato quando poteva: è quanto continuano a scrivere anche questa mattina amici veri e virtuali sul profilo facebook di Gianluca Ianuale, 20enne che ha ucciso Anatoliy Korol, il muratore ucraino morto nel tentativo di sventare una rapina in un supermercato di Castello di Cisterna. E mentre gli avvocati degli assassini cercano attenuanti legate al disagio economico e alla presunta non volontarietà del gesto, la forza dello Stato e della legalità ha dimostrato di valere di più di due rapinatori assassini e dei quartieri che li han protetti, prima che gli uomini dell’arma ponessero fine alla loro corsa. Tutti in strada per non essere come Marco Di Lorenzo e Gianluca Ianuale (gli assassini) e tendere ad essere come Anatoliy, l’eroe. «Chiedo perdono alla famiglia di Anatoliy, a nome di tutta la comunità, per il dolore che le abbiamo arrecato» ha detto il vescovo di Nola, Beniamino Depalma, durante la messa che ha anticipato la fiaccolata. La funzione è stata officiata nella chiesa di San Nicola in memoria del manovale ucrainio che Depalma ha ricordato così: «Da un ucraino abbiamo imparato il senso della vita. Anatoliy non ragionava con i calcoli ma con il cuore. Un uomo semplice, un eroe feriale che ha avuto il coraggio di dire no alla prepotenza. Noi siamo poveri, non per la crisi, ma di umanità. Abbiamo creato una società senza cuore, dove l’uomo non vale niente». Per il vescovo la tragica perdita di Anatoliy deve rappresentare «l’occasione di un risveglio collettivo. Oggi dobbiamo dire basta all’illegalità, all’omertà, all’indifferenza, che non appartiene alla nostra cultura meridionale. Noi meridionali siamo gente di cuore». Nel frattempo la comunità ucraina attendeva all’esterno con la propria bandiera aperta stretta tra le mani.

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