Somma Vesuviana, commercianti consegnano le chiavi delle attività al sindaco. Nasce un comitato: “Solo ripartendo con il popolo delle Partite Iva, può ripartire l’Italia”
Un nutrito gruppo di commercianti rende noto, tramite il suo rappresentante, Carmine Carotenuto (gestore del Royal bar e pasticceria che si è fatto promotore dell’iniziativa) si è riunito per chiedere sostegno, nell’attesa di creare un’associazione che sia in grado di tutelarne i diritti. Di seguito la missiva che hanno inoltrato al sindaco Di Sarno con le loro richieste e la loro scelta di consegnare simbolicamente le chiavi al primo cittadino.
Somma Vesuviana – I commercinti della città sotto il Vesuvio, consegnano le chiavi delle proprie attività al sindaco Salvatore Di Sarno. “Il decreto illustrato la sera del 26 aprile dal Presidente Conte, conferma purtroppo la scarsa attenzione nei confronti delle Partite IVA, che si sentono abbandonate. Dopo la giusta chiusura, che risale ormai da quasi due mesi, delle attività commerciali dalla sera alla mattina con gravose perdite di prodotti comprati o preparati, ci si aspettava qualcosa in più dell’umiliazione dei 600 euro, tra l’altro non per tutti – scrivono in una nota molti commercianti di Somma Vesuviana, rappresentati dal titolare del Royal Bar Carmine Carotenuto – non si è provveduto a sospendere le utenze che mensilmente continuano ad arrivare insieme ad altre spese che bisogna sostenere. Si segnala anche, con la stessa determinazione, il mancato pagamento ad oggi, delle casse integrazioni dei nostri collaboratori che, come noi, vivono questo disagio. Altresì, la categoria di Bar, Ristoranti, Pizzerie, Parrucchieri, Fotografi, Centri estetici, Pasticcerie, Imprese manifatturiere, Ludoteche, Ambulanti, Strutture per ricevimenti, Artigiani, Abbigliamento e tanti altri negozi di vario genere, si sente abbandonata con tempi di apertura incerti e lontani in condizioni inique ed ingiuste. Tuttavia ci si chiede di riaprire con limitazioni commerciali e riduzioni di orari e di personale insieme a pesanti sforzi economici per rispettare le normative igienico sanitarie imposte, che vanno in una direzione opposta a quelle logiche di mercato e di sicurezza. Siamo il motore dell’economia nazionale, diamo lavoro a tante persone e paghiamo tante tasse, grazie alle quali lo Stato paga le spese pubbliche, sevizi, pensioni, stipendi…… Per una volta dovrebbe essere il governo a sostenerci, per cui chiediamo l’abolizione delle tasse e contributi per l’intero anno 2020, la riapertura con regole uguali per tutti che garantiscano la sicurezza nostra, dei nostri dipendenti e dei nostri clienti, il sostegno economico a fondo perduto e prestiti diretti con lo Stato da restituire in circa venti anni, meno Burocrazia. Nel contempo consegniamo le chiavi delle nostre attività commerciali con la speranza che le Nostre proposte vengano accolte. Solo ripartendo con il popolo delle Partite Iva, può ripartire l’Italia.
I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.