SFUMATO IL SOGNO DI CAPITALE DELLA CULTURA ITALIANA, ERCOLANO RIPARTE DAL MAV

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Sfumato, definitivamente, il sogno di diventare Capitale della Cultura Italiana per il 2016 ed il 2017, Ercolano riparte dalle eccellenze del suo territorio. Tra queste vi è sicuramente il MAV: il Museo Archeologico Virtuale, sito a due passi dagli Scavi dell’antica Hercolaneum, che, al suo interno, dal 2008, ospita uno straordinario percorso interattivo dove vivere l’emozione di un sorprendente viaggio a ritroso nel tempo fino all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.

Numerose installazioni multimediali e ricostruzioni scenografiche restituiscono vita e splendore alle principali aree archeologiche vesuviane in un’area di 5.000 m.q., ubicata nel cuore del Comune, in prossimità delle principali attrattive turistiche, e “guidata” dal Direttore generale Ciro Cacciola.

Direttore, sfumato il sogno di Capitale della Cultura Italiana come riparte Ercolano?

Non ho mai dato un significato risolutivo al progetto di capitale della cultura, pertanto non guardo con pessimismo, né ritengo una catastrofe, il mancato riconoscimento assegnato dal Mibact. Anzi, l’aver lavorato per diversi mesi su un progetto concretamente incentrato sulla cultura, rappresenta già di per sé un risultato importante per la città. Per la prima volta l’amministrazione comunale si è dimostrata oggettivamente pronta a raccogliere una sfida culturale, dichiarando a chiare lettere che la cultura può costituire davvero un volano di sviluppo per questo territorio. La consapevolezza di ciò rappresenta un importante punto di partenza. Spero che in futuro si possa continuare su questa strada, e che realtà imprenditoriali, istituzioni e associazioni continuino a lavorare in rete e in piena sinergia. L’organizzazione della Notte bianca è, forse, la dimostrazione dell’entusiasmo e dei buoni propositi messi in atto con il progetto di Capitale della cultura italiana.

E, invece, come riparte il MAV?

Riparte dai risultati positivi che fino ad ora ha conseguito. Dalle tante iniziative messe in atto al fatto che oggi, forse, rappresenta il museo regionale più visitato in Campania. Un bilancio positivo, dunque, sicuramente con un ampio margine di crescita, che cercheremo di migliorare con una serie di innovazioni tecnologiche importanti. A fine Marzo, ad esempio, proietteremo per la prima volta in 4K un’installazione a 360 gradi del sito archeologico di Ercolano.

Quali sono i problemi che incontra chi vuol investire in Cultura in un territorio come quello ercolanese?

Il problema di Ercolano è quello dell’intero Mezzogiorno d’Italia: la presenza di un sistema che al Sud sconta una serie di ritardi in materia di Turismo. Ercolano possiede numerose bellezze naturalistiche e storiche, non visitabili sicuramente in una sola giornata. Se si ha intenzione di intrattenere il turista, bisogna dotare la città di infrastrutture immateriali e di servizi utili al visitatore. Da punti di accoglienza a offerte che garantiscano una “vita notturna” e che rendano quanto più variegata possibile l’offerta turistica.

Come risponde la popolazione di Ercolano alle attività del Museo?

Il nostro è un Museo perlopiù a carattere nazionale ed internazionale. Chiaro che a visitarlo siano più turisti stranieri o comunque provenienti da altre parti di Italia. In ogni caso, quando, spesso, abbiamo coinvolto la comunità locale, questa ha risposto con entusiasmo ai nostri inviti. Penso all’anniversario dell’inaugurazione che ripeteremo anche quest’anno, in cui l’ingresso al Museo ai cittadini ercolanesi è risultato gratuito; o alle tante attività di laboratorio offerte ai bambini; o, infine, agli eventi organizzati con le scuole. Perquanto di carattere internazionale un Museo non può prescindere dal suo territorio ed è per questo che continuamente ci rapportiamo con istituzioni, associazioni e soggetti imprenditoriali nostrani.

Dario Striano

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