SAN GIORGIO A CREMANO. Salta il Consiglio comunale sull’Acqua Pubblica. Ecco la posizione della maggioranza dopo le polemiche dell’opposizione
Il consiglio comunale monotematico sulla acqua pubblica non si è svolto per mancanza di numero legale.
Il presidente del consiglio comunale, Ciro Russo ha sciolto la seduta per l’assenza di consiglieri di opposizione e di maggioranza. I capigruppo si sono impegnati a riconvocare un nuovo Consiglio comunale sull’argomento per la prossima settimana, consapevoli dell’importanza del tema. Tuttavia la maggioranza intende chiarire la propria posizione sull’argomento e ribadisce, ove mai fosse necessario, “che l’acqua è un bene pubblico e primario e in quanto tale si impegna a proseguire il percorso già avviato, prima con la consultazione referendaria e successivamente con la partecipazione alla Rete Civica Ato 3”.
“Pertanto l’obiettivo – continua il sindaco Zinno- della maggioranza è quello di mettere in campo ogni azione migliorativa del servizio di gestione idrica a favore dei cittadini, soprattutto attraverso procedure trasparenti che salvaguardino gli utenti economicamente svantaggiati. Rispetto alla seduta odierna, viste le polemiche che hanno preceduto il consiglio comunale, si augura che i toni del confronto politico tornino ad essere pacati , evitando di trascendere in scontri senza utilità“.
In settimana gli attivisti del Movimento 5 stelle locale avevano annunciato battaglia per garantire ai cittadini il principio di acqua bene comune: “E’ bene ricordare che già il giorno 11 dicembre 2013 venne discussa ed approvata in Consiglio Comunale una mozione presentata dal MoVimento5Stelle affinché il Comune aderisse alla Rete dei Sindaci appartenenti all’ATO3 (Ambito Territoriale Ottimale) che comprendeva 76 comuni dell’Area Sarnese Vesuviana, affidati alla GORI, della quale si contesta la pessima gestione con frequenti disservizi e spaventosi deficit di bilancio (92 milioni di euro nel periodo 2013-2014) . – questa la nota trasmessa dai grillini sangiorgesi in settimana – L’attuale Sindaco Zinno non sta partecipando agli incontri della Rete dei Sindaci, non ha partecipato (e nemmeno delegato qualcuno) alla manifestazione del 28 novembre scorso a Napoli indetta per protestare contro la Legge Regionale 15/2015 sul servizio Idrico Integrato che, di fatto, azzera la partecipazione popolare e degli stessi Sindaci e che ripropone seriamente il rischio di forti aumenti tariffari e delle cosiddette bollette “pazze”. Pertanto il Sindaco Zinno, la Giunta e il Consiglio Comunale dovranno esprimere chiaramente quali sono le loro intenzioni a proposito della gestione del Servizio Idrico e della GORI, provvedendo anche a riconoscere nello Statuto Comunale il DIRITTO UMANO ALL’ACQUA, sancendo il principio che la gestione del servizio idrico integrato è un servizio pubbico privo di rilevanza economica. I Cittadini con la propria presenza nel Consiglio Comunale del 14 gennaio devono e possono aiutare le Istituzioni a fare le scelte giuste, particolarmente nel rispetto della volontà popolare espressa con il Referendum del 2011 e ancora oggi purtroppo disattesa”
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