San Giorgio a Cremano – Bassolino presenta il suo libro “Le dolomiti di Napoli”
S. Giorgio a Cremano. Il 9 Gennaio, alle ore 17:30, nella biblioteca di Villa Bruno, ha avuto luogo la presentazione del libro “Le Dolomiti di Napoli. Racconti di politica e di vita.”, lavoro letterario di Antonio Bassolino. Tanta la gente accorsa all’evento, a cui hanno partecipato anche le istituzioni locali, rappresentate dal Primo cittadino, Domenico Giorgiano, dal vice-Sindaco di San Giorgio, Giorgio Zinno, e dall’Assessore alle politiche sociali, Michele Carbone. Come ben intuibile dal sottotitolo, “Le Dolomiti di Napoli. Storia di politica e di vita.” rappresenta l’autobiografia delle pagine più significative dell’uomo politico Bassolino, e non solo: uno sguardo alla politica e oltre la politica. Il libro può essere definito un’introspezione a 360° di “‘o Presidente”, in cui i racconti della sua carriera ben si intersecano con i ricordi personali: dalla difficoltà a conciliare lavoro e famiglia, all’affetto per i suoi animali domestici; dalle colazioni consumate in fretta a Palazzo San Giacomo, alle sigarette fumate nervosamente; dal suo amore per la montagna, al drammatico ricovero, lo scorso anno, al Loreto Mare. Il titolo, fortemente metaforico, racchiude più significati: l’ossimoro iniziale (l’accostamento di due termini opposti come “Dolomiti” e “Napoli”) rappresenta innanzitutto il percorso di Bassolino, la sua salita e, dunque, la sua conseguente discesa politica: “Ho imparato a mie spese che spesso la salita è molto più facile della discesa.- ha detto Antonio Bassolino alla presentazione del libro- In salita ci si appoggia alla roccia, e si è spinti dalla voglia di salire sulla vetta, dove ad attenderti c’è l’infinito. In discesa è tutto diverso: ad attenderti non c’è il panorama da contemplare, ma il vuoto; e non ci sono appigli a cui aggrapparsi, ma burroni. E spesso i burroni a Sinistra sono più pericolosi di quelli a Destra”. “Le Dolomiti di Napoli” rappresenta anche l’amore per la sfida di Bassolino, ben descritto nella prima fase, tutta politica, del suo lavoro letterario: in cui si racconta la scalata del giovane, intenzionato a cambiare Roma, partendo da Napoli: “Se non ci fosse stato il veto sul terzo mandato di Sindaco, la mia carriera sarebbe stata diversa. Non avrei avuto alcun dubbio, perché Roma si cambia partendo dalle città. Ecco perché guardo con simpatia chi, oggi, vuole cambiare Roma.- chiaro riferimento a Renzi- Ecco perché non mi spaventa la parola rottamazione: a 28 anni e mezzo sono entrato nel Direttivo nazionale di un Partito, che ha scritto la storia della politica italiana. Mi auguro che ci siano ancora giovani, come me un tempo, che riescano a scalare i partiti, anche criticando, costruttivamente e garbatamente, i più esperti”. “‘O sindaco” (nel suo libro ribadisce che questo è l’appellativo più gradito) non ha risparmiato altri riferimenti sull’attuale situazione politica napoletana e nazionale: “Quando arrivai a Palazzo San Giacomo, ben sapevo la situazione critica che mi aspettava. Anch’io ho ereditato un Comune in dissesto, ma non ho mai parlato del passato, mi son rimboccato le maniche e ho pensato al futuro. Ho operato senza mai sottovalutare i miei nemici, come, invece, ha fatto recentemente la sinistra italiana (e i suoi giornalisti): prima con Berlusconi, e poi con Grillo.” Le Dolomiti di Napoli è, infine “storia del corpo,- ha concluso l’ex ministro del lavoro- del mio corpo, di quello di Napoli, di quello del Partito e di quello della Politica: che è malata come me al Loreto Mare”.
Dario Striano
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