Rocco Hunt, a Sanremo cantando la Terra fuochi. In vetrina all’Ariston anche due classici di Pino Daniele e Edoardo Bennato

rocco hunt

La Campania a Sanremo è hip hop e la sua voce è quella di Rocco Hunt, in gara tra le ‘nuove proposte’, gia’ un big per la rete. Nella sua ‘Nu journo buono’ il 19enne salernitano fan di Roberto Saviano (“mi sono ispirato a lui per il mio brano”) parla della Terra dei Fuochi ma nel suo rap italo napoletano c’e’ soprattutto speranza. “Questo posto non deve morire/ La mia gente non deve partire, Il mio accento si deve sentire/ La strage dei rifiuti, l’aumento dei tumori/ siamo la terra del sole, non la terra dei fuochi” canterà all’Ariston Rocco Hunt, al secolo Rocco Pagliarulo.  Se il rapper e’ l unico campano in gara, la musica “made in naples”‘ sarà protagonista ancora nella serata di venerdi al ‘Sanremo Club’, la sezione che vuole creare un legame tra due anime, il Premio Tenco e il Festival di Sanremo, con l’esecuzione di due classici di Pino Daniele e Eduardo Bennato.  Sara’ Francesco Renga a cantare ‘Un giorno credi’ nel primo disco del cantautore di Bagnoli ‘Non farti cadere le braccia’ (1973) scritta con Patrizio Trampetti della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Giuliano Palma, milanese, alla sua prima partecipazione in gara a Sanremo (dove ha gia’ cantato con Nina Zilli due anni fa) proporra’ invece ‘I say i’ sto cca” di Pino Daniele, brano di apertura di ‘Nero a metà’ (1980) tra i cento dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone Italia.

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