Giancarlo Siani 40 anni dopo, un documentario Rai ne celebra la vita e l’eredità civile: da oggi in anteprima su RaiPlay, martedì in prime time su Rai3

In occasione dei 40 anni dalla scomparsa di Giancarlo Siani, Rai Documentari presenta un documentario che celebra la vita, il lavoro e l’eredità civile del giovane cronista del Mattino ucciso dalla camorra a soli 26 anni.

Prodotto da Combo International in collaborazione con Rai Documentari, “Quaranta anni senza Giancarlo Siani“, sarà presentato all’Auditorium Parco della Musica lunedì 22 settembre alle 19.00 con una proiezione in Sala Petrassi.

Sarà, poi, disponibile in anteprima su RaiPlay a partire da lunedì 22 settembre alle 23.30 e andrà in onda il 23 settembre, giorno dell’anniversario della scomparsa del giornalista, in prima serata su Rai 3.

Il racconto ripercorre la storia di Siani, assassinato la sera del 23 settembre 1985 nel quartiere Vomero di Napoli, e la straordinaria indagine che, anni dopo, ha permesso di fare luce sul suo omicidio. Per lungo tempo il caso rimase avvolto nel mistero, tra piste confuse e depistaggi. Ma nel 1993, grazie al coraggio e alla determinazione di un gruppo di giovani – magistrati, poliziotti e giornalisti – la verità iniziò ad affiorare.
Il documentario racconta, così, la nascita e l’azione del cosiddetto “Pool Siani“: un gruppo di giornalisti del Mattino (Pietro Gargano, Pietro Perone, Giampaolo Longo, Maria Rosaria Carbone), il pubblico ministero Armando D’Alterio e il capo della squadra Mobile di Napoli Bruno Rinaldi, che in stretta collaborazione riuscirono a risalire al movente dell’omicidio in un’indagine che portò, grazie anche alle confessioni di alcuni pentiti, agli arresti di assassini e mandanti.


La scrittura del documentario è firmata da Pietro Perone, giornalista del Mattino e testimone diretto di quegli anni, insieme a Filippo Soldi, regista e sceneggiatore già vincitore di un Nastro d’Argento e di un Globo d’Oro e finalista al David di Donatello, che ne firma anche la regia. Il documentario si avvale della partecipazione straordinaria di Toni Servillo, che presta la sua voce a Giancarlo Siani leggendo alcuni articoli agli studenti del liceo Giovan Battista Vico di Napoli, la scuola frequentata da Siani.
Attraverso testimonianze di chi lo ha conosciuto e del pool che ne ha onorato la memoria, i materiali d’archivio e le preziose ricostruzioni grafiche a cui ha prestato la matita l’illustratore Giancarlo Caracuzzo, il documentario porta in primo piano la storia di un ragazzo che con lucidità e passione ha saputo raccontare la penetrazione della criminalità organizzata nella società e che per questo è stato messo a tacere. Un racconto intenso e necessario, per ricordare Giancarlo Siani non solo come vittima di camorra, ma come simbolo di un giornalismo libero e d’impegno civile.

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