Qr code – Campania sicura, parte l’iniziativa della Regione per la tracciabilità dei prodotti

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“La sicurezza è un gesto semplice”. Con questo slogan è stato presentato presso la sala giunta della Regione Campania il progetto “Qr code – Campania sicura”. Si tratta di un codice a barre bidimensionale composto da moduli neri disposti all’interno di uno schema di forma quadrata, impiegato per memorizzare informazioni destinate ad essere lette tramite la fotocamera di uno smartphone. Nel caso specifico il progetto, nato da un’intesa tra Regione, Confindustria Campania e Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, riguarda la possibilità per il consumatore di ottenere informazioni sulla tracciabilità del prodotto, di leggere i risultati delle analisi remote e più recenti, ottenere informazioni sulla geolocalizzazione dell’azienda produttrice. Chi non ha uno smartphone, sarà la presenza stessa del codice bidimensionale a fare da garanzia di salubrità del prodotto.  Al momento le aziende interessate al progetto sono circa 300. “E’ uno strumento di trasparenza, finalizzato alla sicurezza dei nostri prodotti”, dice il presidente della Giunta regionale della Campania Stefano Caldoro. “I nostri prodotti – rassicura – sono i più sani e controllati al mondo, o quanto meno più controllati di altri Paesi europei. Tra l’altro – prosegue – non credo che nel panorama nazionale ed europeo il problema più grande ce l’abbia solo la Campania che pure ha aree verdi tra le più grandi in Italia”. “I problemi prodotti dall’inquinamento – continua Caldoro – sono venuti da fuori, e dobbiamo reagire con serieà e responsabilità, e con azioni sui prodotti come quella che presentiamo. Manca tuttavia la parte della comunicazione, abbiamo chiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al mondo delle imprese, da cui abbiamo ottenuto la disponibilità, di realizzare un coordinamento per una campagna d’informazione a livello nazionale ed europeo sulla salubrità dei nostri prodotti». “Noi – prosegue il governatore, che ritorna sulle polemiche a proposito della mancata ratifica da parte del Consiglio regionale del decreto sulle modifiche al Registro tumori – ci assumiamo le nostre responsabilità, ma basta strumentalizzazioni!.  Come Regione – conclude – la Campania sulla normativa della pianificazione agricola ha fatto tutto quello che c’era da fare. Abbiamo inoltre sbloccato anche i finanziamenti che riguardano l’Arpac, passati dallo 0,35% allo 0,50% nel 2014”.

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