PowerPosser l’anima rap sotto un Vesuvio che non è solo melodia
Somma Vesuviana – “L’hip hop è l’anima del rap, senza quella non esiste”. Parole di PowerPosser, per l’anagrafe Arturo Squillace, 25 anni, sommese e artista specializzato in rap, grafica e regia.
“Sono sempre stato attratto dal rap, – il nome “Posser” è un omaggio ai 99 Posse – una passione che mi ha portato negli ambienti dell’hip hop campano a partire dal 2005”.
Luoghi che partono da Napoli, ma inevitabilmente sconfinano anche in provincia: “Una delle prime crew di cui ho fatto parte si chiamava “21 km”, – il diametro di un ipotetico cerchio che raggruppa l’area tra Casalnuovo e Nola, dove abitano tutti i componenti – “volevamo evidenziare che la provincia è densa di artisti, anche se mancano gli spazi dove conoscersi e farsi notare dal pubblico. Una crew non è un semplice gruppo, ma una famiglia dove insieme sviluppiamo le 4 arti dell’hip hop: MCing, DJing, writing e B-boying”.
Da quel momento PowerPosser inizia ad elaborare il suo stile, fatto di sperimentazione musicale nelle basi, precisione vocalica e ricerca metrica. E inizia anche a collaborare con artisti famosi del panorama dell’hip hop campano, tra cui Paura dei 13 Bastardi e Clementino. Dal 2010 entra a far parte della loro crew: i LiricalDrugs, dove ha valorizzato anche il suo talento di regista, montatore e grafico: “Lo spirito della cultura hip hop è aiutarsi in tutto e vederci sempre tutti uguali”.
Daniele De Somma
Pamela Orrico
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