Scarcerato Carlo Vollaro.  L’avvocato difensore ha fatto decadere le accuse sul suo assistito riuscendo ad evidenziare “l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza” nelle indagini che coinvolgono persone tutte affiliate al clan una volta di Antonio e Luigi Vollaro, alias zì Tonino e ‘o Califfo.

Le indagini hanno consentito di accertare che gli indagati erano dediti ad attività estorsive ai danni di imprenditori che noleggiano video poker e slot machine nei bar e locali pubblici: gli arrestati, in pratica, ogni mese si sarebbero occupati di riscuotere la tangente imposta agli imprenditori delle macchinette. Inoltre,avrebbero imposto ai gestori l’acquisto di giochi on line illegali come il poker online e piattaforme internet straniere.

Luigi e Massimo Panzariello sarebbero stati gli esattori del clan di camorra, occupandosi, per conto del boss Raffaele Vollaro, di riscuotere la tangente imposta a seconda del numero di apparecchi noleggiati.

Indagati inoltre Giovanni Chivasso, detto “il campione”, e Antonio Acunzo che avrebbero operato nell’ambito del “poker online” e delle piattaforme internet, gestite dal calabrese Nicola Femia alias “Rocco”, esclusivista sull’intero territorio nazionale di alcuni siti web esteri di giochi online abusivamente attivi in Italia in assenza dell’autorizzazione dell’Aams.

A rivolgersi al clan porticese per imporre il ricorso alle piattaforme internet sarebbero stati, poi, gli indagati Vincenzo Sorrentino e Pasquale Ciappa, rappresentati di Femia nella provincia di Napoli.

Gli acquisti eccellenti sono stati realizzati proprio a pochi giorni dalla nuova relazione semestrale della Dia che ha fotografato ancora la forte egemonia del clan Vollaro sul territorio nonostante la recente morte di Luigi ‘o Califfo e le diverse operazioni che nel 2015 hanno portato in galera esponenti di spicco della storica famiglia criminale. Ultima quella dei giorni scorsi con la conseguente scarcerazione del discendente Carlo.

 

Dario Striano