Portici. Il sindaco Marrone “scappa dal consiglio comunale” convocato per la morte dell’operaio Nunzio Nusco.
Portici. Il Sindaco Nicola Marrone, il presidente del consiglio comunale Massimo Olivieri e parte della maggioranza di governo cittadino “scappano” dall’assise consiliare straordinaria convocata dopo la morte di Nunzio Nusco: il 36enne operaio caduto, qualche settimana fa, dal tetto dell’autoparco comunale dove stava eseguendo i lavori di permeabilizzazione del solaio.
A seguito della sospensione di mezz’ora dei lavori del consiglio comunale, richiesta prima della discussione dell’ordine del giorno dal primo cittadino Nicola Marrone, perchè in conferenza capigruppo si decidesse circa la proposta di una commissione d’inchiesta che, secondo statuto, nel legittimo rispetto del c.c. e delle indagini della magistratura, potesse far luce sulla recente morte bianca, soltanto 15 consiglieri, tutti i dieci d’opposizione e ben 5 di maggioranza (Scala, Fimiani, Gherardelli, Di Bartolomeo, Ciotola), hanno continuato a presenziare la seduta per discutere in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro in città: “Grave la sospensione prima della discussione. – ha detto Claudio Teodonno (Pd) – Ancora più grave l’assenza del presidente del consiglio che dovrebbe invece favorire un confronto. Avvilito che davanti a una simile tragedia non si riesca a far fronte comune“. “Mi sarei aspettato al termine dell’assise la costituzione di una task-force, composta da vigili e tecnici, con l’onere di controllare i singoli cantieri in città. – ha detto il capogruppo dell’opposizione Lello Borrelli– A seguito della morte di Nunzio Nusco, ci saremmo aspettati che la politica facesse fronte comune per garantire la pubblica incolumità sui cantieri e non scoprire per la verità sul fatto. Sarà la magistratura a fare ciò. Dovremmo far in modo che non ci siano più morti bianche. Ogni operaio deve essere tutelato e deve poter tornare a casa dalla sua famiglia. Grave l’assenza dell’Assessore ai Lavori Pubblici quest’oggi.”
Distribuita, poi, su richiesta del consigliere Borrelli, la poesia, del 1930, “Fravecatore” di R. Viviani, molto attuale data la discussione all’ordine del giorno. Mentre il consigliere Alessandro Della Pia si è rammaricato per le assenze e per la mancata proposta di “devolvere un contributo economico per la famiglia della giovane vittima“; l’ex candidato a sindaco per il Partito Democratico, Giovanni Iacone, ha parlato di gravi responsabilitá politiche, dettate dai tempi ristretti che la ditta avrebbe dovuto rispettare per non perdere il finanziamento europeo, da rendicontare entro il 31 Dicembre 2015.”Mi sarei aspettato – ha detto Iacone – che il sindaco si facesse carico di un’indagine interna così come successe nel 2006 al Comune di Napoli. Quando si parla di morte bianca non esistono fatalità“.
Ancora più dura la dichiarazione del leader di SeL, Salvatore Iacomino, che, dopo aver definito “fascista” il presidente Olivieri, perchè “non in grado di garantire i lavori del consiglio, così come il sindaco“, ha parlato addirittura di “una cronaca di un omicidio annunciato“: “Consiglieri comunali che si definiscono piccoli imprenditori che scappano perchè forse anche loro hanno qualche problema sui cantieri, e altri che ritirano la firma dopo aver concordato sulla proposta. Siamo di fronte all’imbarbarimento della politica che ha le sue responsabilità sulla morte perché si tratta, a tutti gli effetti, di un omicidio annunciato. Mi auguro che ci sia un’indagine amministrativa interna. Ma oggi, dato quanto accaduto, non credo che verrà fatta“.
Puntuale è arrivata la risposta del capogruppo di Un Progetto per Portici, insieme di liste civiche che ha sostenuto l’ascesa elettorale di Nicola Marrone, Michelangelo Gherardelli: “Certamente avrei voluto che i lavori si svolgessero il prima possibile. Ma non mi sento in colpa per quanto accaduto. Nessuno di noi è un tecnico e nessuno ha mai pensato che per la fretta dovessero essere trascurati gli aspetti relativi alla sicurezza. In ogni caso concordo sulla richiesta di task force e di devolvere il gettone di presenza odierno avanzata dal PD“. “Se avessimo avviato– ha detto Enzo Ciotola, ex candidato a sindaco del Pdl e ora in maggioranza- una task-force anche nel 2012 – quando a morire fu l’operaio 45enne Francesco Cinquegrana nel palazzo accusato di essere di proprietà dell’ingegnere Rosario Frosina, all’epoca Assessore ai Lavori Pubblici, plurindagato, della Giunta Cuomo– probabilmente non ci saremmo trovati qui, quest’oggi, a parlare di nuovo di morti bianche“.
La discussione continuerà, in ogni caso, nei prossimi giorni durante la commissione Assetto del Territorio. Il consigliere Luca Manzo (de Il Cittadino, lista civica alleata al Pd alle ultime amministrative), nel frattempo, ha avanzato la proposta che il Comune di Portici si faccia, in futuro, promotore, da capofila, di un Osservatorio sulla sicurezza sul lavoro, con la sinergie degli altri Comuni vesuviani e dell’ANCI Campania.
Dario Striano
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