L’ex consigliere di maggioranza, Massimo Olivieri (UdC), interroga l’amministrazione Marrone sul futuro del Catavone: il vialetto privato che rappresenta uno dei punti di accesso al waterfront di Portici dal Corso Garibaldi: “Nel prossimo Consiglio Comunale- si legge nel comunicato inviato dall’esponente dell’UdC porticese- si dovrà discutere della variante speciale ex art 19 DPR 327/2001 al piano regolatore per migliorare l’accessibilità al mare da corso Garibaldi. La Giunta Marrone ha partorito l’idea di variare il progetto iniziale di accessibilità al mare in località Catavone (nei pressi dell’incrocio tra corso Garibaldi e via Diaz), determinando l’esproprio di un vialetto privato ad un costo di oltrecinquantamila euro: il progetto precedente non prevedeva alcun sperpero di denaro pubblico! L’atto presentato il 14/1/2015 in conferenza dei capigruppo, così come accertato anche dal Segretario Generale, è carente degli atti relativi al progetto ma è costituito da quattro paginette che ,un volta approvate in Consiglio Comunale, determinerebbero in un vialetto largo appena tre metri il caos totale per la circolazione dei pedoni diretti al mare, i residenti del quartiere e le auto in transito. La Sicurezza del quartiere non sarà più garantita e la vivibilità messa in discussione .Il vialetto di proprietà di una società con sede legale a Napoli è posto tra palazzi e parchi costruiti negli anni 70 in difformità ai progetti approvati. Il flusso continuo di persone nel suddetto vialetto determinerà situazioni di grave pericolo per l’intera collettività, rispetto anche alla rumorosità e al vociare continuo dei bagnanti e/o dei frequentatori della passeggiata a mare. Tale questione è stata affrontata anche in “Commissione Consiliare Territorio” e dopo ampio dibattito, all’unanimità dei presenti, i Componenti della sopracitata Commissione hanno deciso di fare un sopralluogo in località Catavone il 22/1/2015 alle ore 11,00 con i tecnici comunali per avere piena contezza dello stato dei luoghi e valutare l’impatto che la collettività potrebbe subire rispetto a questa opera. Sviluppare e riqualificare un territorio è sempre giusto ma con decisioni partecipate rispetto ai residenti che vivono il quartiere: solo chi vive quotidianamente in località Catavone può effettivamente migliorare il progetto di accessibilità al mare attraverso il sottopasso ferroviario. Al fine di dare utile contributo, si stanno formando comitati civici spontanei per presentare giuste proposte al fine di garantire sia lo sviluppo del quartiere che tutelare i residenti rispetto ad un progetto estremamente invasivo per la collettività della località Catavone“.
Dario Striano
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