POLVERIERA PONTICELLI – Uno sparo nella macchina del papà di un giovane vicino al clan “XX” potrebbe riaccendere la faida a Napoli Est. In ballo pare esserci non solo la droga
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Colpo di pistola contro l’auto del padre di un uomo vicino agli “XX” di Antonio De Martino (erede dei Bodo), boss emergente della camorra a Napoli Est, oggi detenuto. Questa notte l’auto del papà di Fabio Risi (scampato a un agguato il 26 settembre scorso mentre si trovava in compagnia di Salvatore Chiapparelli detto “Toporecchia”, anch’egli vicino alla cosca che si contrappone al sodalizio Casella-De Luca Bossa) è stata presa di mira a suon di proiettile. Passati i giorni di calma piatta seguiti agli agguati, alle bombe e agli arresti avvenuti nel quartiere di Ponticelli, si torna a sparare. Gl inquirenti, infatti, pensano che il proiettile nell’auto di un incensurato papà di un giovane vicino al clan possa essere un segnale. Ultimamente infatti è stato scarcerato e posto al regime dei domiciliari il leader dei Bodo Marco De Micco, a cui gli XX sono molto legati. De Micco, famiglia di origine fuori dai meccanismi dei clan e da ragazzino anche bravo a scuola e a giocare a calcio era in carcere dal 10 maggio 2013 quando fu arrestato durante un banchetto di nozze. Segnale quello del proiettile nell’auto del signor Risi che significherebbe per i Bodo e gli XX che i rivali sono pronti ad una guerra senza confini che colpirebbe anche gli innocenti. Marco De Micco, cresciuto al seguito dei Cuccaro di Barra e poi deciso da sopra San Rocco a fare l’ascesa a Ponticelli, secondo gli inquirenti, un uomo di grosso spessore criminale, per ora rispetta il regime di detenzione impostogli dalla giustizia e dagli XX non si sono ancora avute ritorsioni. Ponticelli resta comunque una polveriera. E questa volta assieme allo storico business della droga ci sarebbe quello della ricostruzione delle zona delle periferie alle spalle di via Argine. Non più solo eroina e cocaina, quindi. I clan sono pronti a farsi la guerra anche per il cemento.
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