Periferie di città di appena 4km2: a Luglio inizia il restyling della palazzine popolari porticesi.

12281924_1489812634657971_1099591536_o

Edilizia pubblica nel degrado della Periferia di Portici: città in provincia di Napoli che vanta al suo interno fin troppe zone di periferia data la sua estensione di appena 4km2.

Il Sindaco Nicola Marrone ieri pomeriggio ha incontrato gli abitanti di via Dalbono in vista dell’inizio dei lavori di riqualificazione dei due fabbricati E.R.P. per la realizzazione di 22 alloggi, destinati ad ospitare le famiglie terremotate che dall’80 son costrette a vivere nei bungalow di Via Scalea. Ha partecipato all’incontro anche l’architetto Gennaro Penna (responsabile unico del procedimento) che ha sottoscritto il cronoprogramma controfirmato anche dai cittadini che hanno partecipato all’incontro assumendo impegno preciso sul rispetto dei tempi di realizzazione. L’inizio dei lavori è previsto per il prossimo mese di luglio per un progetto prevede anche la realizzazione di una piazza urbana e la riqualificazione  dei comparti esistenti di edilizia pubblica.

A breve, dunque, l’opera di restyling della periferia porticese, minata per troppo tempo dai tempi lunghi della giustizia italiana e dalla lentezza della burocrazia che ha impedito di trovare un’immediata soluzione al problema. Infatti, solo la recente sentenza della V Sezione del Consiglio di Stato ha sbloccato un annoso contenzioso e messo in condizioni il Comune di aggiudicare l’appalto dei lavori di progettazione esecutiva, bloccato nel 2011 a seguito di una ribasso d’asta troppo elevato.

La zona dove dovrebbero sorgere le due nuove palazzine è attualmente occupata da 12 casette post-sisma divenute per troppi anni ricettacolo di rifiuti, basi di spaccio o, addirittura, stanze del buco per i tossicodipendenti della zona. Scheletri di auto abbandonate, siringhe e rifiuti di ogni genere si “nascondono”, da anni, alle spalle dei complessi popolari.

Dario Striano

Foto di Andrea Sarno

I commenti sono disabilitati