OPERAZIONE BED & SEX – Quattro indagati vesuviani per il b&b a luci rosse frequentato anche da un parroco
Se fosse una barzelletta, potrebbe iniziare così: ci sono Giovanni di Marigliano, Nello di Somma Vesuviane e Carlo di Sant’Anastasia. E poi ci sono un parroco del casertano, altri clienti e tante signorine e giovanotti pronti a soddisfare i piaceri degli avventori. Benevenuti al B&B a luci rosse sotto il Vesuvio. L’ennesimo scoperto e sequestrato dai carabinieri che da tempo stanno indagando e che pare abbiano messo a segno il blitz proprio seguendo le frequentazioni del parroco. I Carabinieri della Compagnia Carabinieri di Capua hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di quattro indagati ritenuti gravemente indiziati dei delitti di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, fatti commessi in Napoli, al Centro Direzionale.
Uno degli indagati è stato sottoposto al divieto di dimora in Campania, mentre gli altri tre sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Tre delle quattro persone indagate sono del Vesuviano. Si tratta dei dipendenti del B&B Giovanni P., residente a Marigliano, Nello C. di Somma Vesuviana e Carlo D.A. di Sant’Anastasia, tutti 30enni e tutti destinatari della misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Il titolare dell’attività, Salvatore S., 50enne di Castel Volturno ha avuto l’obbligo di dimora in Campania.
Le indagini svolte dai militari della Stazione Carabinieri di Vairano Scalo hanno avuto inizio nel mese di ottobre 2020 e sono terminate nel gennaio 2021. Le attività investigative hanno consentito inizialmente di acquisire gravi indizi di colpevolezza nei confronti di un prelato, parroco di Presenzano, in relazione ai reati di violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione nei confronti di diversi soggetti minorenni, condotte per le quali l’indagato veniva sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari ed attualmente, in relazione a tali reati, si trova a giudizio innanzi al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
La frequentazione da parte del parroco di un “B&B” sito nel Centro Direzionale di Napoli ha diretto le indagini verso la predetta struttura, facendo emergere come la stessa fosse gestita dagli odierni indagati, gestori e dipendenti del centro, quale “casa di prostituzione” all’interno della quale gli stessi agevolavano – attraverso annunci online e la messa a disposizione delle camere della struttura – l’attività di prostituzione di donne e uomini, provvedendo altresì allo sfruttamento delle attività ivi svolte, appropriandosi di parte dei guadagni così ottenuti.
In considerazione dell’intensa attività di prostituzione ricostruita dagli investigatori, è emerso come gli indagati avessero ottenuto nel tempo significativi guadagni. Alla luce degli elementi investigativi raccolti è stato possibile ricostruire a carico degli indagati un grave quadro indiziario che ha consentito altresì il sequestro preventivo della struttura alberghiera. Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.
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