Non versava i contributi riscossi dai Comuni, nei guai la Gosaf: gestisce il servizio tributi a Portici

fonte: www.julienews.it
fonte: www.julienews.it

Portici – Torna in gioco, si fa per dire, la Gosaf la società di riscossione tributi e servizi che lavora per diversi enti pubblici, tra cui il Comune amministrato dal sindaco magistrato Nicola Marrone. L’appalto alla Gosaf risale però a quando la città del Granatello era amministrata dall’attuale senatore del Pd Vincenzo Cuomo, impegnato da mesi in una guerra senza frontiere all’attuale sindaco che lui stesso volle in giunta. Veniamo ai fatti. Alla Gosaf, finita a Portici agli onori della cronaca per manifesti e lettere anonime che denunciavano una serie di assunzioni legate a vario titolo a personaggi legati direttamente o indirettamente all’apparato politico-burocratico Porticese, è stata oggetto nei giorni scorsi di un decreto di sequestro preventivo di somme di denaro e beni mobili ed immobili, emesso dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari di Benevento, nelle province di Napoli, Caserta, Benevento, Salerno e Frosinone, per un valore di 3,5 milioni di euro, nei confronti di 7 persone, tra cui dirigenti e funzionari pubblici, indagati, a vario titolo, per i reati di peculato, falso ed abuso d’ufficio. Il giro di denaro riguarda l’attività della Gosaf, società di riscossione tributi, e si riferisce ai Comuni di Paolisi in provincia di Benevento, Anagni in provincia di Frosinone e Portici in provincia di Napoli.

Secondo l’accusa della Procura “Il denaro incassato da una società di riscossione per conto di alcuni Comuni non veniva versato agli enti locali ma finiva in tasche private”. Questo ha portato al sequestro preventivo di beni per 3,4 milioni e ad un avviso di conclusione indagini nei confronti di 11 persone. Al centro dell’inchiesta della procura di Benevento c’è Vincenzo Piccoli, amministratore della Gosaf spa, società di riscossione con sede legale a Montesarchio (Benevento), che si sarebbe appropriato di oltre 5 milioni di euro investiti in beni mobili ed immobili nelle province di Napoli, Caserta, Benevento, Salerno e Frosinone, e che la Guardia di Finanza, su disposizione della Procura di Benevento, ha provveduto a sequestrare. I particolari dell’inchiesta li ha resi noti il procuratore di Benevento Giovanni Conzo nel corso di una conferenza stampa, insieme ai comandanti provinciali della Guardia di Finanza delle province di Benevento e Caserta. Tutte le persone indagate sono indiziate, a vario titolo, in concorso tra loro dei reati di peculato, falso ideologico ed abuso d’ufficio. “Si tratta – ha detto Conzo durante l’incontro coi giornalisti – di dirigenti e funzionari pubblici che si sono resi complici dei reati omettendo i controlli dovuti sottraendo alle casse pubbliche denaro destinato ai servizi per i cittadini”. I comuni interessati dall’inchiesta sono Arienzo, Francolise, Pietravairano e San Marcellino per la provincia di Caserta, Paolisi per la provincia di Benevento, Portici per la provincia di Napoli, Anagni per la provincia di Frosinone dove la Gosaf svolgeva servizi di riscossione.

I commenti sono disabilitati