Napoli. In strada per i diritti della famiglia, i manifestanti “pro gay” lanciano uova e preservativi

10355695_10203357387802654_7542569228434942315_o

Attimi di tensione a Napoli durante la manifestazione delle «Sentinelle in piedi» per la difesa dei diritti della famiglia tradizionale. La lettura silenziosa di libri, e il discorso di apertura dell’evento sono stati interrotti da un gruppo di giovani dei movimenti a difesa dei diritti degli omosessuali con lanci di uova, preservativi, e cori di protesta: “Purtroppo  “la veglia”– dice Fabrizio Formicola, portavoce delle “Sentinelle in piedi”- non si è svolta nel consueto stile delle sentinelle, in silenzio ed in ordine, perché un gruppo di contestatori, esponenti del mondo Lgbt, ha fatto irruzione sul luogo della manifestazione. Le forze dell’ordine hanno prontamente formato un cordone di sicurezza per proteggere le sentinelle dai manifestanti, che si sono fermati a pochi metri. Lo spettacolo che ne è scaturito è stato a dir poco penoso. Una cinquantina di ragazzi e ragazze hanno attaccato la veglia senza tregua. Si è passati da cori ingiuriosi, insulti e bestemmie, fino al lancio di preservativi pieni d’acqua, accendini e dulcis in fundo le uova (che hanno colpito una delle sentinelle rovinandogli una giacca). Le sentinelle non hanno mai risposto alle provocazioni e sono rimaste ferme nel loro intento di manifestare il loro pensiero in silenzio.

Purtroppo le pagliacciate dei contestatori– continua il portavoce Fabrizio Formicola- ci hanno impedito di svolgere la veglia come noi volevamo, cioè in silenzio. Da portavoce ho avuto difficoltà a fare il mio discorso di apertura e di chiusura a causa delle urla e delle trombette dei contestatori. Ciò che mi ha colpito è stata non solo la violenza delle loro frasi, ma soprattutto l’odio ed il rancore che si leggeva sui volti di ragazzi che si professano tolleranti e democratici. I nostri contestatori ci hanno accusati di alimentare l’odio e di essere dei provocatori, sfido qualsiasi osservatore esterno che abbia assistito ai fatti o che abbia modo di guardare le riprese, ad individuare l’odio nella nostra parte, che col sorriso sulle labbra non ha mai risposto ad una provocazione, piuttosto che tra i contestatori che ci hanno insultati, derisi e colpiti fisicamente.

Dario Striano

 

I commenti sono disabilitati