Maurizio Cerrato ucciso perché aveva protestato per un posto auto occupato con le sedie: arrestate quattro persone

le sedie usate per occupare abusivamente i posti auto

Maurizio Cerrato è stato ucciso perché aveva protestato per un posto auto abusivamente occupato con delle sedie da 12 anni. Questa la dinamica emersa a tre giorni dalla morte: i particolari dovranno essere confermati però dalle indagini ancora in corso. Quattro persone, ritenute responsabili dell’omicidio del 61enne, custode del Parco archeologico di Pompei assassinato lunedì sera a Torre Annunziata sono state fermate e portate in carcere dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il decreto è stato notificato nel corso della notte. Per il vescovo di Nola, Francesco Marino “chi ha ucciso Maurizio ha dato una accoltellata all’intera città”. Ucciso perché aveva protestato per un posto auto abusivamente occupato con delle sedie. Questa la dinamica che emerge tre giorni dopo la morte di Maurizio Cerrato, il 61enne ucciso con una coltellata davanti alla figlia nel piazzale di un parcheggio di Torre Annunziata, , la sera del 19 aprile. Nelle prime ore dopo l’accaduto si è subito parlato di un vero e proprio agguato, confermato anche dalla figlia Maria che ha raccontato agli inquirenti la sua versione di un’aggressione nata proprio per un parcheggio. I dettagli arrivano ora: stando a quanto precisato dalla Procura di Torre Annunciata, guidata da Nunzio Fragliasso, Cerrato sarebbe stato accoltellato dopo aver protestato sull’occupazione abusiva di un parcheggio occupato con le sedie, ovviamente senza che nessuno di fatto dicesse niente. Maria, l’unica testimone in quanto sulla triste e brutale vicenda è calato un velo di omertà che fa sprofondare Torre Annunziata nel baratro, racconta di aver tolto la sedie che i ragazzi usavano per occupare il posto. Un gesto che al gruppo non è andato giù e così “hanno iniziato ad aggredirmi in un garage dieci metri più avanti , dove avevo fermato la macchina e mio padre mi aveva cambiato la ruota, dopodiché sono venute due persone che hanno aggredito me e mio padre. Quando la situazione sembrava quasi essersi placata, uno dei due ha chiamato altre persone, gli hanno teso un agguato, l’hanno accoltellato davanti a me”. A ricordare Maurizio è anche il vescovo di Nola, Francesco Marino: “Chi ha ucciso Maurizio ha dato una accoltellata all’intera città”. E poi aggiunge: “Sento di esprimere alla moglie e alle figlie di Maurizio Cerrato, vittima di tanta brutale violenza, la vicinanza spirituale e assicurare la preghiera mia e della chiesa di Nola tutta”.

I 4 fermati (secondo il quotidiano Metropolis) sono stati portati nel carcere di Napoli Poggioreale. In cella sono finiti Giorgio Scaramella 51 anni, Domenico Scaramella 50 anni, Antonio Venditto, 26 anni, Antonio Cirillo 33 anni. E’ indagata la sorella di uno degli arrestati che pare avesse partecipato al primo scontro col povero Maurizio Cerrato, subito dopo il suo intervento per cambiare il pneumatico dell’auto della figlia.

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