Maschilità tra miti e riti, se ne parla a l’Orientale con l’artista Marsha De Salvatore
Venerdì 22 maggio alle 9.00 nel Complesso di San Domenico Maggiore, organizzato da Giuseppe Balirano, docente di Lingua e Linguistica inglese presso l’Orientale, si terrà un convegno internazionale sulla mascolinità dal titolo “Mascolinità e sue rappresentazioni”. Il convegno dura due giorni, venerdì e sabato. A partire dai primissimi studi di matrice femminista, l’identità di genere al femminile è stata scandagliata in tutte le sue anime, ma non è sempre stato così per l’identità di genere al maschile. Gli studiosi che interverranno alla due giorni di convegno, dunque, discuteranno della “crisi della maschilità” e delle nuove prospettive culturali sulla rappresentazione linguistica e mediatica del Maschile. Il simposio si interrogherà sul significato attuale della “Maschilità” contemporanea non prescindendo da un approfondimento sull’evoluzione, sia in positivo che in negativo, dei linguaggi espressivi, del linguaggio mediatico, dei nuovi media sullo sfondo dell’evoluzione culturale che ha aperto alle differenze di genere. In particolare, esperti in studi linguistici e antropo-sociologici affronteranno tematiche relative alle problematiche di genere nei contesti formativi, sociali, culturali e dell’intervento sociale. La maschilità non è una singola essenza comune a tutti gli uomini in tutte le epoche, ma una costruzione culturale variabile, che dà luogo a un largo spettro di maschilità e identità maschili al plurale, e soprattutto quelle messe ai margini dal dominio patriarcale. Tra le tante donne chiamate a raccontare alcuni aspetti della Maschilità vi è l’artista italo americana Marsha De Salvatore che con una sua breve performance mostrerà la fragilità al Maschile attraverso le App. “The Time of Tinder” è il titolo della sua rappresentazione attraverso la quale mostra i limiti di uno strumento, l’App Tinder, applicazione tecnologica per il ‘rimorchio’ virtuale che rivela in realtà limiti e fraintendimenti. Lo spettacolo avrà luogo alle 19.30 di venerdì presso la Chiesa del Real Monte Manso di Scala, in via Nilo. L’eccezionalità della Chiesa è la sua ubicazione al terzo piano di un palazzo settecentesco. Ulteriore straordinarietà le è conferita dal suo essere stata edificata sopra alla Cappella Sansevero. Al suo interno è conservato il “Cristo svelato” di Giuseppe Corcione, posto perpendicolarmente al Cristo velato di Giuseppe Sanmartino. La performance è pertanto un’ occasione unica per conoscere la vita che si respirava in uno dei Complessi più affascinanti e ricchi di storia nel cuore antico della città di Napoli. Per l’occasione la chiesa sarà riaperta al pubblico.
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