L’ospedale Apicella, una realtà che sta pagando ingiustamente.

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“Chi non ha il coraggio di lottare non ha il diritto di lamentarsi”, questo lo slogan affisso ai cancelli di casa di AnnaMaria Romano, cittadina di Pollena Trocchia. “Mi dicono che ormai non ci sono speranze ma io non mi arrendo, continuo a combattere in quello che credo” afferma A.Romano. -L’ospedale Apicella era un fiore all’occhiello e lo è ancora. Oggi ne sono più convinta di sempre-. La cittadina pollenese racconta di aver accompagnato un amico presso la struttura Apicella affetto da uno scompenso diabetico grave. “La struttura ospedaliera di Pollena gode ancora oggi di ottimi specialisti, gli hanno privato di tutta la strumentazione e nonostante questo mi hanno salvato la vita, non smetterò mai di ringraziare l’equipe del dott.Tarquinio per la loro professionalità e umanità dimostrata nei miei confronti”, dichiara S. Imparato. In molti ancora oggi lamentano la chiusura della struttura, l’ennesima sconfitta di una sanità, quella Campana, che funziona davvero male; basti pensare che occorrono sette/otto mesi per ottenere una visita presso l’A.S.L. di riferimento. E chi non può permettersi visite a pagamento? Non gli resta che attendere.

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