“L’Italia ed il disordine del Mediterraneo”: il Partito Democratico di Portici torna ad essere “spazio” di riflessione su argomenti di attualità internazionali
Il Partito Democratico di Portici torna ad essere “spazio” di riflessione su argomenti di attualità internazionali. Lunedì 14 Settembre, presso Villa Savonarola, si è volto l’evento “L’Italia ed il disordine del Mediterraneo“, organizzato dal componente della segreteria del PD locale, Davide Borrelli, e il segretario Amedeo Cortese, per offrire un momento di confronto pubblico sulle vicende internazionali dopo gli eventi tragici di Parigi.
Oggetto della riflessione: il rapporto tra Italia e Medio Oriente e il delicato ruolo che il nostro Paese ed il Partito Democratico, perché governo della nazione, saranno chiamati a portare avanti in politica estera. Dopo l’illustrazione della situazione storico-politica dei paesi dell’Africa mediterranea e di quelli mediorientali da parte di Davide Borrelli, il professore Matteo Pizzigallo, docente di “Storia delle Relazioni internazionali e del Mediterraneo” , ha parlato della grande destabilizzazione dei territori che vanno da Ankara a Tripoli. Destabilizzazione dovuta, secondo il professore, a due motivi fondamentali: al grande scontro tra potenze regionali sunnite e sciite; e alla “multinazionale trasversale del capitale finanziario”: “Il disordine internazionale – ha detto Pizzigallo – non è uno scontro tra civiltà o tra religioni come i populisti e gli estremisti vogliono farci credere; ma è dovuto alla complicità o alla copertura di Stati e/o multinazionali. Nello scontro tra sciiti e sunniti è stato particolarmente facile l’insediamento dello Stato islamico. Adesso bisogna guardare oltre le matrici storiche di una guerra ormai alle porte perché noi Italiani abbiamo, e avremo, grosse responsabilità“. Il docente dell’Università Federico II di Napoli ha, poi, parlato della situazione Libica che vedrà l’Italia protagonista: “Fino adesso mi è piaciuta particolarmente la politica adottata dal nostro Paese per la guerra in Libia. Non si va in Libia se non c’è un accordo tra tutte le parti in causa.Questo deve essere chiaro! Un accordo inclusivo e lungimirante che miri non solo allo sforzo bellico ma anche alla costruzione di un governo libico riconosciuto dall’Autorità internazionale”.
Anche per Michele Affinito, docente di “Storia contemporanea”, “L‘Italia di oggi ha la forza di esprimere la leadership nel dialogo mediterraneo”: “ma – ha detto il professore, ospite all’evento -bisogna far attenzione a non inseguire le guerre altrui. Cosa essenziale dato che la campagna in Libia ci vedrà al capo della spedizione“. Il professore dell’Università Suor Orsola Benincasa si è poi concentrato sul ruolo strategico di Israele, come ultimo avamposto democratico e occidentale in Medio Oriente.
A chiudere l’evento, che ha visto la partecipazione di molti giovani, il segretario della sezione locale del PD, Amedeo Cortese: “E’ dovere di un Partito politico che ha la responsabilità di governo proporre un dialogo e una discussione su questioni nazionali ed internazionali. E mi dispiace che dopo i tragici fatti di Parigi non ci sia stata una riflessione unica del mio partito su fatti del genere. Lo dico con grande spirito critico dato che la situazione politica italiana non è poi così distante da quella francese, dove il populismo e l’estremismo stanno avanzando sempre di più. E’ stato bello poter organizzare un tale momento di discussione come sezione locale del PD di Portici. Giovedì saremo ancora qui presenti a Villa Savonarola per discutere di Job acts e Riforme: per offrire un nuovo momento di riflessione su queste tematiche.”
Dario Striano
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