“LA LETTURA E’ UN’IMMORTALITA’ ALL’INDIETRO”: NELLA PERIFERIA ORIENTALE L’ULTIMO SALUTO DI NAPOLI AD UMBERTO ECO
L’ultimo saluto che la città di Napoli offre allo scrittore Umberto Eco, scomparso lo scorso 19 febbraio a causa di un tumore, è impresso in un colorato e significativo murales su una facciata di uno dei tanti “palazzoni” grigi della periferia orientale.
Lì dove droga, armi e camorra hanno reso il quartiere residenziale di Ponticelli la nuova Scampia vesuviana; dove la permeabilità della Malavita organizzata continua nell’opera di condizionamento delle fasce più deboli della popolazione, offrendo loro opportunità di guadagno tramite commerci illeciti a dispetto di uno Stato assente e incapace di risolvere i problemi di una vita di Periferia, l’imponente citazione “La lettura è un’immortalità all’indietro” dello scrittore di Alessandria, trascritta con caratteri stilizzati, si erge imperiosa sovrastando lo stradone che fiancheggia la villa comunale di Napoli est e l’enorme opera realizzata dall’artista triestino Mattia Campo dall’Orto su una delle facciate del Parco Merola.
Uno strano scherzo del destino il fatto che l’inaugurazione del nuovo murales realizzato da Inward, l’Osservatorio sulla creatività Urbana che ha sede a Ponticelli, sia avvenuta a pochi giorni dalla morte di uno dei più influenti uomini di cultura dell’Italia contemporanea. Come se Napoli avesse realmente voluto salutare, così, per l’ultima volta, quell’intellettuale che la ha amata e, più volte, visitata. La celebre citazione di Eco è posta in alto sulla destra ai margini di una sfera ideale che rappresenta l’immaginazione dei bambini del quartiere che raffigurano i personaggi della loro vita quotidiana attraverso creature mitologiche.
La quarta opera del Parco Merola vuole sensibilizzare i bambini alla lettura, “arma” con cui i più giovani riescono ad elevare l’ordinario a straordinario, e rappresenta l’inizio di un progetto di book-crossing che renderà ancora una volta protagonisti i ragazzini della zona: “Vogliamo portare lo straordinario in Periferia – ha detto ai nostri taccuini Luca Borriello di Inward – e non solo attraverso i murales ma con un’azione generale di creatività. L’inaugurazione dell’opera di Mattia, realizzata attraverso il supporto del Forum Regionale della Gioventù e del Comune di Napoli, con la collaborazione di Psicologi in Contatto, rete di professionisti che offre un servizio di ascolto ai bambini del quartiere, è avvenuta, infatti, proprio al primo giorno di un nostro progetto di bookcrossing: una copia del capolavoro letterario dell’artista 600esco Giambattista Basile, “Lo cunto de li cunti“, tradotta in italiano da Domenico, uno dei suoi discendenti, verrà distribuita ad ogni palazzina del parco Merola e potrà essere scambiata dai ragazzi del quartiere che potranno poi discutere del libro a Giugno”.
E così mentre l’Italia intera saluta lo scrittore sui social network, gli strumenti che – secondo Eco – avrebbero dato “diritto di parola agli imbecilli“, Napoli ricorda così, quasi involontariamente ma concretamente, l’intellettuale, e lo fa dando voce ad uno dei suoi territori più difficili.
Dario Striano
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