La lettera di una mamma che non ha perso: vi racconto perché gli adolescenti vanno ascoltati e non solo puniti o messi all’angolo

A voi prof… non tutti ovviamente (ma coloro che si salvano sono pochi).  Sono una mamma di una ragazzina di 11 anni e un’adolescente di 17 anni, quasi una donna, che sta attraversando una fase della vita molto delicata… Chi mi conosce sa quanto sono PRO PROFESSORI… ma c’è chi non merita stima!

Per anni ci è stato detto (a noi genitori ovviamente) che dovevamo metterci in discussione e mettere in discussione soprattutto i nostri figli, perché questa generazione è svogliata, disinteressata, distratta dai social media, perché i ragazzi sono troppo seguiti o troppo poco e così via!

Bene… l’ho fatto… dalle medie fino alla settimana scorsa quando per l’ennesima volta mia figlia è uscita di scuola con un umore pessimo e appena le ho chiesto cosa avesse è scoppiata in un pianto, che mai come quel giorno mi ha straziato il cuore, saltandomi in braccio da dietro il sedile passeggeri al sedile guidatore…

Davvero sono rimasta scioccata da quanta disperazione può provare un adolescente,  soprattutto dopo aver ascoltato professori che li dipingono come una generazione senza speranza!

Allora è scattato in me un senso di rivalsa per mia figlia e per tutti quei ragazzi e genitori che come me si sono sentiti mortificati ad ogni colloquio e mi sono chiesta…ma alcuni professori si sono mai messi in discussione?

Alcuni professori si sono mai chiesti se adempiono adeguatamente ai propri doveri di “insegnanti”?

Alcuni professori si sono mai chiesti se il problema sono i ragazzi o loro e i loro metodi (dato che in classe di mia figlia per esempio sono andati via 7 alunni)?

Come si può mirare un ragazzo e massacrare la sua autostima ogni volta che lo si tiene a tiro? Come si può disintegrare gli sforzi e l’impegno di un alunno per mancanza di empatia o semplicemente per frustrazione personale o perché non si è preparati (e non parlo solo didatticamente) a fare l’insegnante?

Quindi mi sono detta “basta”… ho chiesto il nulla osta e ho ritirato mia figlia da questo ambiente mortificante e per niente positivo per la sua tranquillità psicologica…

Dopo che una prof ti dice “smettila di scaldare il banco lì giù (in laboratorio dove i posti sono assegnati) e vieni a scaldarlo qui vicino alla tua compagna così vediamo se capisci”…

O una prof (in questo caso sempre la stessa) che con tutta la classe che le lancia palline mette una nota disciplinare SOLO a tua figlia perché ride a crepapelle (testuali parole)…

O quando hai il ciclo e vai in bagno per più di 5 minuti, per lei perdi troppo tempo ed ecco che scatta il cazziatone… dopo questi episodi ( sono solo alcuni) beh … ho detto basta!

La scuola dovrebbe essere un posto che accoglie i nostri ragazzi, perché lì ci passano buona parte della giornata e con quei professori dovrebbero sentirsi a loro agio e non temerli o andare a lezione controvoglia per quello che succede…

In tv si parla solo dei ragazzi scostumati che aggrediscono e minacciano i prof… e poco o niente di quelli che subiscono pregiudizi e mortificazioni…

Ovviamente ho scritto alcuni e sottolineo alcuni professori , perché non mi rivolgo a tutti ma solo ad una cerchia, una bella cerchia!

Con questo chiudo lanciando un appello a tutti quelli che fanno i prof per lo stipendio, per sfogare le proprie frustrazioni, per lavoro e basta…abbiate l’umiltà di riconoscere i vostri limiti e le vostre mancanze dando spazio a quei professori  che davvero lo fanno per passione, che hanno empatia verso i ragazzi e scelgono tutti i giorni questo mestiere non come un semplice lavoro ma come una missione…

IMPARATE AD ASCOLTARE I RAGAZZI Io l’ho fatto, lo faccio e lo farò SEMPRE

Ps: spostare mia figlia in un’altra scuola non è una mia o una sua sconfitta, ma è una sconfitta x qualcuno di voi, se mai questo qualcuno avesse la coscienza di mettere in discussione il proprio operato!!!!

di Amina Mustafà

 

 

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