La Camorra lascia pezzi di sé: ancora escrementi sul cancello della sede di Libera.
La Camorra, a Portici, lascia la sua firma: ritrovati ancora una volta escrementi sul cancello della depandance di Villa Fernandes, sede regionale del Collegamento campano contro le camorre per la legalità e la nonviolenza “G. Franciosi” e del presidio territoriale di “Libera contro le Mafie“, “Teresa Buonocore e Claudio Taglialatela“.
A ritrovarli, stamane, il presidente della sezione locale di Libera, Leandro Limoccia, che, al momento dell’apertura, ha notato diversi escrementi sparsi sull’uscio della sede, già lo scorso 17 Marzo vittima dello stesso atto vandalico. “È un atto indegno, volgare e incivile. Noi andiamo avanti con fermezza sui tre livelli dell’impegno del presidio `Libera´ e del Collegamento campano che sono: una comunità libera da camorre, illegalità, corruzione e violenze; una cittadinanza attiva e responsabile; lotta alla povertà. Continueremo nella nostra azione di condivisione, con le persone colpite dalla violenza criminale, di denuncia e di progetto“.
Sull’episodio è anche intervenuto l’Assessorato alla Legalità del Comune della Reggia che, in un comunicato stampa, ha espresso la sua “solidarietà per l’ennesimo atto di vigliaccheria” compiuto: “Continueremo– recita la nota- nella lotta alla criminalità organizzata con la nostra azione seria e costante. Fin da oggi l’Assessorato alla Legalità del Comune di Portici esprime la disponibilità ad impiantare in villa Fernandes la sua sede istituzionale, al fianco delle tante associazioni del territorio che dovranno ogni giorno far rivivere quel bene confiscato alla camorra. Un appello al Cardinale Crescenzio Sepe, ci aiuti a riaprirei cancelli della villa ed a liberare le energie sane della Città.”
UN DEGRADO LUNGO 16 ANNI: La storia di Villa Fernandes è la storia di un abbandono lungo 16 anni. Confiscata nel 1988 al Clan Rea, l’ex residenza del boss sarebbe dovuta divenire, tramite un protocollo d’intesa siglato, nel 2010, da Curia arcivescovile di Napoli, Ente Provincia e Comune di Portici, un centro di prima accoglienza per il recupero dei tossicodipendenti, promosso dalla cooperativa “La Tenda” (legata alla Chiesa Cattolica). La struttura, però, non è stata mai utilizzata, ed è abbandonata all’incuria e al degrado. Da qui la decisione del Consiglio comunale di Aprile 2014 di recedere dal Consorzio S.O.L.E. (“Sviluppo Occupazione Legalità Economica”), ente provinciale che si occupa della gestione dei beni confiscati alla mafia.
Dal 25 febbraio scorso la depandance del bene ospita la sede territoriale e regionale del Collegamento Campano contro le camorre per la legalità e la non-violenza, G. Franciosi Onlus, ed è sede del Presidio di Libera di Portici, significativamente intitolato alla vittime innocenti di camorra Claudio Taglialatela e Teresa Buonocore.
Sede che da subito si è attivata in numerose azioni di sensibilizzazione e di azione contro la Criminalità Organizzata locale: nelle scorse settimane, nella splendida villa, si è mosso il primo passo verso la realizzazione di una rete di comitati, chiese e associazioni, volta alla lotta al biocidio nel Vesuviano:“E’ importante che questo convegno si svolga a Portici. E che si svolga in questa villa: bene confiscato alla criminalità organizzata.- ha detto in quell’occasione il presidente Limoccia– Sono pervenute in questi anni diverse denunce alla Procura della Repubblica da parte dei cittadini porticesi: c’è il netto sospetto che durante i lavori, che recentemente hanno investito Portici, siano stati interrati rifiuti speciali e materiali pericolosi. E che siano stati interrati addirittura in questa villa, chiusa da anni al pubblico“
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