I tentacoli della Camorra sul tesseramento del PD ercolanese.
“Primarie, si? Primarie, no?”; Primarie confermate? Primarie slittate?”: il ritornello che da mesi si ripropone nelle pagine di cronaca politica regionale, risuona prepotentemente anche ad Ercolano. Le prossime elezioni amministrative di Maggio 2014 hanno già scatenato, nel Comune degli Scavi, la corsa al voto. Un voto che in questo momento è concentrato sulla poltrona del futuro leader del Partito Democratico.
Ben 4 i “papabili” a concorrere per le primarie del PD: Vincenzo Strazzullo, in qualità di sindaco uscente; il vice-sindaco Antonello Cozzolino; il consigliere comunale Ciro Buonajuto, vittima qualche mese fa di un messaggio intimidatorio, e Gennaro Sulipano, già capogruppo consiliare e Assessore della Giunta Bossa. Per l’8 Marzo era stato fissato il giorno della verità, la battaglia decisiva della “faida politica interna democratica”, ma qualcosa è andato storto. O forse è andato volutamente storto.
Da quanto si apprende da Repubblica.it– in un articolo a firma di Conchita Sannino– è in corso, infatti, un’indagine conoscitiva sul rischio infiltrazione dei clan ercolanesi nelle consultazioni, a seguito del boom di iscrizioni al Partito Democratico locale. Nel giro di poco più di un anno le tessere sono aumentate del 300%, passando dalle 300 di Novembre 2013 alle 1213 attuali. Una vera corsa al tesseramento che ha catturato l’attenzione degli inquirenti, adesso al lavoro su un “doppio filone” d’inchiesta: il primo, più politico, che si concentra sull’aumento spropositato di tessere. Aumento che ha alzato il “quorum” per partecipare alle primarie e costretto, dunque, il consigliere Bonajuto, che più volte si è detto osteggiato dagli altri due candidati, a presentare molte più firme rispetto alle 35 previste (pari al vecchio 30% del partito) a numero invariato di iscritti.
Il secondo, più temuto, che indaga su 132 fogli zeppi di nomi e indirizzi, 36 in tutto, riconducibili ai clan ercolanesi. La piovra della Camorra ercolanese starebbe provando a mettere i suoi tentacoli sul tesseramento: 4 i nomi riconducibili ai Durantini, 2 al clan Birra, ben 7 agli Adamo, e 3 ai Papale. Presenti nella lista anche gli Zirpoli.
Il segretario del PD locale, Antonio Liberti, si è detto costretto a “sospendere l’accoglimento delle richieste di adesione pervenute, sigillare il pacco e consegnarlo presso la Federazione di Napoli, al fine di valutare, in sintonia con il gruppo dirigente provinciale, modalità e termini per preservare da ogni, anche minima, contaminazione la comunità democratica”.
Nel frattempo i pezzi grossi, locali, regionali e nazionali del PD sono intervenuti sulla vicenda. Luisa Bossa ha inviato un rapporto dettagliato alla commissione antimafia, di cui è componente; e pare che una segnalazione della vicenda sia giunta anche all’Anac (Autorità Nazionale Anti Corruzione). Gli ultimi rumors fanno trapelare la volontà dei dirigenti del Partito nazionale, per allontanare il rischio di inquinamento di voto, di cancellare le primarie, con la successiva e conseguente riconferma di Strazzullo a leader democratico. Dovessero essere confermate queste voci, come sarà accolta la decisione di annullamento dagli altri concorrenti?
Dario Striano
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