Gli agenti della squadra mobile arrestano “e guaglioni di Barra”: avevano chiesto una tangente al cantiere edile

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Uno di loro tanto “guaglione” non lo era più da tempo, ma dietro “e guagliun e Barra” si nascondevano due estorsori, finiti in manette. Colti in flagrante mentre tentavano un’estorsione ai danni di un cantiere edile e arrestati dalla polizia. Enrico Veneruso, 55 anni, ed Emanuele de Simone, 19 anni, sono accusati di tentata estorsione, continuata e aggravata dal metodo mafioso. Gli agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile  nel corso di una articolata indagine volta al contrasto del fenomeno delle estorsioni a danno delle imprese edili, hanno scoperto che, nel corso di alcuni lavori di ristrutturazione di un edificio nel quartiere Barra, il titolare dell’impresa edile incaricata, aveva subito un tentativo di estorsione. Nello specifico, due individui erano entrati all’interno del cantiere chiedendo del titolare, al momento assente e hanno minacciato i dipendenti: «Dincell ò mast che so venuti i guaglioni di Barra». E poi ancora: «Ora lavorate in grazia di Dio tutta la settimana. martedì è festa, mercoledì è festa. Ci vediamo giovedì-venerdì». Nella tarda mattinata di ieri i due si sono presentati nuovamente al cantiere a bordo di una moto di grossa cilindrata, e si sono rivolti a un poliziotto che fingeva di essere il titolare, richiedendo denaro a titolo di tangente estorsiva per i carcerati. Immediata la reazione degli agenti della Squadra Mobile. Veneruso. in passato contiguo al clan camorristico Cuccaro-Aprea, egemone nella periferia Est di Napoli (roccaforte del clan proprio Barra) risulta gravato da precedenti penali e di polizia per associazione di stampo mafioso, omicidio e tentato omicidio, estorsione e rapina, mentre  de Simone registra solo precedenti di polizia per reati contro il patrimonio. I due sono stati condotti dai poliziotti alla Casa Circondariale di Poggioreale.

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