Giovanni Barone: “Non mi candido più. C’è bisogno di unione e non divisioni in città”
Giovanni Barone, medico chirurgo, classe 1949. Da capogruppo del PD nel consiglio comunale uscente e candidato sindaco alle passate amministrative parla del passato e del futuro della sua città.
Un difetto ed un pregio dell’amministrazione Esposito. Il giudizio complessivo è negativo dato che i grandi problemi non sono stati affrontati nel modo giusto: si pensi alla situazione della zona rossa come alle problematiche del PUC e del PIP. È mancato un pensiero che andasse oltre le opere delle precedenti amministrazioni.La gestione di routine indubbiamente c’è stata con il rifacimento delle strade e con una cura per le aiuole maggiore rispetto allo stesso centrosinistra che le aveva create. Avevamo bisogno di queste piccole cose, però ci voleva anche una presa di posizione su questioni importanti.
Quale sarà il suo ruolo nella prossima campagna elettorale? Non sono disponibile per la candidatura a sindaco perché credo che serva un rinnovamento globale della classe dirigente. Voglio chiarire: avrei potuto accaparrarmi questo ruolo approfittando del momento di confusione generale. Ho invece preso questa decisione non perché sia stanco della politica ma perché penso che c’è bisogno di mettere da parte chi ha compartecipato alle divisioni del paese. Fare spazio, ammesso che ci siano, a quelle mentalità che pur appartenendo alle parti abbiano la capacità di mescolarsi alla gente e riconquistarne la fiducia.
Su che basi dovrebbe poggiare un programma elettorale? Siamo in un momento di crisi profonda e quindi bisogna dare maggiore importanza alle politiche sociali e costruire un programma che risolva i grandi problemi, anche di concerto con gli altri sindaci. Non è più pensabile uno sviluppo chiuso nei confini di ogni Comune. Ci vuole un animo più pronto ad un’apertura, anche rispetto alle varie posizioni politiche.
Dobbiamo aspettarci “larghe intese” anche a Sant’Anastasia? Sono impegnato in una costruzione di intese quanto più larghe possibili, a partire dal centrosinistra per finire al centrodestra passando per un rapporto costruttivo con il M5S. Siamo in piena crisi e c’è bisogno di ricostruire dalla base la nostra comunità.
Pensa che gli altri consiglieri debbano seguire il suo esempio e farsi da parte? La mia presa di posizione è già un invito di per sé.
Sarà difficile in quest’ottica trovare il candidato sindaco. È vero, è più difficile ma se non si sogna non si può mai attuare nulla.
@GennaroAddato
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