Gesù, la vodka e l’anatema dei parroci di Marigliano contro un lunghe bar

Marigliano – Se volessimo essere fiscali in tutto e per tutto, anche la chiesa “sfrutta” immagini sacre per raccolte fondi, vendere libri, dischi e sostenere iniziative caritatevoli. Ma mettere due bottiglie di liquore in mano a Gesù Cristo, ha fatto davvero arrabbiare i parroci di Marigliano, col beneplacito addirittura del Vescovo di Nola Monsignor Francesco Marino. “La scelta di immagini care alla tradizione di molti, raffiguranti il simulacro di Gesù o della Vergine Maria, ricollocati in un contesto così particolare e invitante al consumo, veramente è un utilizzo fuori luogo. Non  si costruisce il nuovo assumendo luoghi, segni e parole e facendone un uso definibile, quanto meno, di basso profilo: il nuovo può essere sicuramente attuato, ma nel rispetto di quanto ci ha preceduto e lasciando che ogni situazione e cultura sia rispettata”:, scrivono i parroci che hanno affidato il proprio malcontento ad una nota congiunta. Il clamore – scrivono i sacerdoti di Marigliano –  non va sempre di pari passo col buon gusto e lo spettacolare talvolta scade nel trash, questa operazione ha portato questa logica alla sua massima espressione”.

Fin qui la predica. Poi l’appello: “Sicuramente le forme per dirsi contrari al dilagare di queste espressioni potrebbero passare attraverso proclami o condanne, ma questi potrebbero anche lasciare il tempo che trovano o fomentare quella curiosità e chiacchiericcio che tornerebbero a un vantaggio pubblicitario, esiste un’altra possibilità ed è quella del dissenso civile e si attua attraverso il non pubblicizzare e non frequentare questi luoghi che, di un linguaggio volgare e inopportuno, fanno la propria vetrina”.

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