Festa dei diritti e dell’amore: Giorgio Zinno e Michele Ferrante sposi. 500 invitati dopo la cerimonia nello splendido Museo Ferroviario di Pietrarsa

E’ il primo sindaco gay d’Italia a celebrare nozze arcobaleno col proprio compagno dall’entrata in vigore della legge sulle unioni civili: Giorgio Zinno, 37 anni, primo cittadino Pd di San Giorgio a Cremano, ha appena scambiato il “sì” con l’architetto Michele Ferrante, 35 anni, dopo sei anni di fidanzamento e tre di convivenza. A celebrare l’unione la senatrice dem Monica Cirinnà, autrice del testo di legge sulle unioni.  Il rito si svolge nell’arena del parco settecentesco di villa Vannucchi, a San Giorgio, che per la prima volta apre per un matrimonio.  “Vivo queste nozze con spirito meraviglioso, questa è una festa di felicità, di amore e diritti. È la mia prima unione civile – spiega la senatrice – e non a caso ho scelto di farla per Giorgio, una persona che con coraggio ha sempre vissuto la sua diversità come un valore”. Circa 800 i presenti, molti esponenti del Pd e la nonna del sindaco, Margherita, 100 anni appena compiuti: “Sono emozionata e felice”, dice alle decine di cronisti presenti. La festa, dei diritti e dell’amore, perchè così è stato, si è poi spostata al Museo Ferroviario di Pietrarsa, luogo incantato di suo e per il matrimonio di Giorgio e Michele diventato location da favola, dove nulla è stato lasciato al caso. Dal prosecco al Fiano targato Clelia Romano (Colli di Lapio, capitale mondiale del Fiano) tutto squisito. Gli invitati (450) elegantissimi hanno festeggiato con Giorgio e Michele fino a notte inoltrata. Dopo il taglio della torta, infatti, nella sala delle locomotive si è danzato come in discoteca, su espresso volere del sindaco. La senatrice Cirinnà (elegantissima, in versione cerimoniale e anche dopo per il banchetto, col cambio d’abito) e il marito al tavolo degli sposi, la famiglia, gli amici di sempre e tantissimi politici. Sindaci, palamentari, senatori della Repubblica, ex sindaci ed ex parlamentari. I bene informati, dicono che addirittura c’è stato chi ha fatto di tutto per farsi invitare a quello che per rilevanza mediatica sarà sicuramente il matrimonio dell’anno. Al tavolo vicino agli sposi, il deus ex machina del Pd Mario Casillo e signora, il delegato per la Regione Campania a Roma ed ex sottosegretario all’economia l’on. Bruno Cesaro con l’elegantissima signora, il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, la segretaria regionale dem Assunta Tartaglione, il provinciale Venanzio Carpentieri e in fila (non indiana) i sindaci ed ex del vesuviano. Antonio Zeno, Ciro Bonajuto (tutt’uno col suo cellulare), gli inseparabili Pino Capasso e Salvatore Sannino (ex e attuale primo citttadino a San Sebastiano al Vesuvio), Giosuè Starita, Leopoldo Spedaliere in splendida forma ed elegantissimo, i fedelissimi di Giorgio Zinno a San Giorgio, la sua giunta e gli amici di infanzia. Ha partecipato al rito civile e poi è andato via il senatore Dem e ed ex sindaco di Portici Enzo Cuomo. Tra gli invitati Emilio Di Marzio, Amedeo Cortese, Giovanni Russo, Ciro Sarno con signora, il vice di Zinno Giovanni Marino, l’ex primo cittadino di San Giorgio Mimmo Giorgiano e una folta schiera di giornalisti-amici invitati anche a far festa a Pietrarsa (Michele Ippolito, Valeria Di Giorgio, Maurizio Capozzi, Rino Genovese). Antonello Sannino e il compagno (neo sposo) Danilo Di Leo, Carlo Cremona, parenti e amici. Vecchi e nuovi. FEsta d’amore e di diritti civili. Di conquiste e percorsi importanti. “Siamo diventati un piccolo simbolo. Finalmente siamo un paese normale”. Il commento di Giorgio. Il viaggio di nozze, postecipato a dicembre.  Da domani Giorgio Zinno sarà al lavoro al Comune.

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