FERMATE LA GUERRA A PONTICELLI – Tutti hanno bisogno di pace e i figli e i nipoti dei camorristi hanno bisogno di speranza

Virginia Wolf, scrittrice, pensatrice e attivista per i diritti sociali, specie delle donne tra le due guerre mondiali, forse non lo sa che a Ponticelli, luogo nato bello e martorizzato dall’eroina, dalle case scatola del dopo terremoto e gioco forza  dalla camorra, c’è una strada dedicata a lei. E forse non saprà mai che stanotte, proprio in quella strada che dovrebbe rappresentare un messaggio di speranza e di diritti,  degli ordigni hanno distrutto diverse automobili di altrettante diverse famiglie e non solo di camorra. Ormai Ponticelli è scenario di guerra, che non si ferma.

Antonio ‘o sicc De Luca Bossa

Che non si placa nonostante la militarizzazione di polizia e carabinieri coordinata dalla Direzione Investigativa antimafia. Ponticelli però non è solo pane e camorra, ieri targata clan Sarno e oggi targata Bodo, De Luca Bossa, Minichini e Di Martino. Ponticelli è il quartiere del cinema Pierrot, dell’Arci movie delle battaglie culturali e politiche del professore Grimaldi e di Giorgio Mancino. Della storica sezione del Partito Comunista e dell’eleganza tra la gente di un vecchio parlamentare come Aldo Cennamo. Ponticelli è il cuore pulsante di una Napoli operaia che negli ultimi vent’anni ha perso la sua identità e fa di tutto, nonostante tutto, per non perdere la dignità. Ponticelli non è solo le bombe, la strage del bar Sayonara, o l’eroina che prima si vendeva al Rione De Gasperi e della cocaina e del crack che si vendono al Conocal e negli altri bunker del Sistema. Ponticelli merita una speranza e la meritano anche i figli dei camorristi, troppo piccoli per capire quello che gli stanno facendo i padri  e purtroppo anche le madri. Una speranza che meritano tutti, nonostante le case scatola che di fronte hanno le opere d’arte confinate a rotonda, come nelle spoon river di tutti i sud del mondo. Ponticelli merita dignità che va da San Rocco al rione Fiat, passando per il corso, il Conocal e il Lotto O.

Marco “Bodo” De Micco

Ponticelli merita la pace che dovrebbero sancire gli uomini in guerra. Ognuno nel proprio schieramento ha del sangue versato e versarne altro, non serve a niente. I capi non ci sono perché confinati in carcere, ma se volessero potrebbero fermare tutto, facendo la più grossa guapparia che esiste tra i guappi: fermare la guerra, fare la pace. Per i propri figli e per i figli dei figli che vedono al colloquio in carcere e a cui potrebbero dire ” per te ho deciso di fermare la mattanza”. 

Paolo Perrotta

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.