Il 23 Gennaio è stato raggiunto l’accordo tra la Fondazione Istituto Packard, il Ministero per i Beni Culturali e il Comune di Ercolano attraverso il quale si vuol restituire l’area archeologica alla città nuova, o meglio renderla finalmente accessibile e fruibile al pubblico di tutto il mondo. L’obiettivo resta la riqualificazione della zona mare del quartiere Resina; l’incontro e le firme sull’accordo sono state siglate da Michele Barbieri, presidente della Fondazione Packard, facente le veci del figlio del cofondatore del colosso informatico Hp, i ministri Massimo Bray e Carlo Trigilla, e il sindaco del Comune vesuviano Vincenzo Strazzullo. Il progetto è la continuazione naturale dell’ Herculaneum Conservation Project ( HCP ) iniziato dallo stesso Packard nel 2001, che ha visto il magnate americano investire sul recupero del sito archeologico all’incirca 20 milioni di euro; non è, d’altronde, l’unico caso di sito archeologico d’area vesuviana che si trova in un’area degradata su cui investire per recuperare un bene prezioso del vesuviano, ma anche del paese intero e dell’umanità tutta. Inoltre è intenzione di Mr Packard creare un museo, interno agli Scavi, contenente tutti i ritrovamenti, dell’area archeologica, fatti a partire dagli anni Trenta fino ai giorni nostri.
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