EMERGENZA CORONAVIRUS A POLLENA TROCCHIA – Dopo il contagio “di massa” all’osipizio di Sant’Anastasia, altri due casi in città. Il sindaco Esposito: “Teniamo alta la guardia”
Pollena Trocchia – “La vicenda della Casa di Riposo di Madonna dell’Arco, come c’era da aspettarselo, non poteva non avere ripercussioni anche sul nostro territorio, sia per la vicinanza sia perché alcuni nostri concittadini ci lavorano. Due di questi, come mi è stato comunicato dall’Ufficio Prevenzione dell’ASL NA 3 SUD, sono risultati positivi al coronavirus” lo rende noto il sindaco di Pollena Trocchia Carlo Esposito sulla sua pagina Facebook. “Le condizioni di entrambi, che già sono in isolamento domiciliare da alcuni giorni, sono da ritenersi discrete e tali che non necessitano di ricovero ospedaliero. L’ASL, come da prassi, ha attivato il protocollo previsto per ricostruire i contatti avuti da entrambi. Sarà la stessa ASL ad avvertire le persone che hanno eventualmente avuto contatti con i soggetti negli ultimi 15 giorni”. L’amministrazione comunale ha già avviato le procedure di sua competenza, oltre al servizio di supporto psicologico a cura delle dottoresse Sara Cocozza e Azzurra Viscione. “Anche in questo caso non chiedete le generalità dei soggetti ne dove abitano – tiene a precisre il sindaco – come ho scritto, se avete avuto dei contatti risulterà dalle indagini che svolge il dipartimento di prevenzione e saranno loro stessi a contattavi direttamente o tramite il comune.Ci avviciniamo all’apice della diffusione del contagio da COVID-19, che si stima avverrà verso la fine della settimana prossima, prepariamoci a nuovi casi ma, soprattutto, non abbassiamo la guardia, restiamo nelle nostre case ed usciamo sono per effettiva necessità. Combattiamo contro un nemico invisibile e la nostra unica arma è quella di ridurre al minimo ogni contatto con altre persone”. Negli ultimi giorni dalle colonne del nostro giornale C.G. il figlio di una signora sessantenne che presta servizio all’ospizio di Sant’Anastasia aveva denunciato il ritardo nei tamponi nonostante la mamma fosse ammalata a letto da diversi giorni e condividesse l’abitazione col figlio e colo marito cardiopatico.
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