Elicotteri, perquisizioni, arresti e sequestri: scacco ai clan De Micco e Troia, la cui faida terrorizzava la Periferia tra Portici e San Giorgio a Cremano
Elicotteri, perquisizioni, arresti e sequestri: scacco ai clan De Micco e Troia, la cui faida, da giorni, terrorizzava la Periferia tra Portici e San Giorgio a Cremano.
Il servizio ad alto impatto, predisposto nell’ottica del contrasto ai locali sodalizi criminali, effettuato dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco, del reggimento Campania, e con il supporto dell’elinucleo di Pontecagnano, ha visto l’attuazione di 22 perquisizioni personali e locali e il sequestro preventivo di una Lancia Thesis blindata e munita di sirene intestata a un elemento di spicco del clan D’Amico di San Giovanni a Teduccio, nonché di 2 telecamere ad alta risoluzione costituenti il sistema di sorveglianza installato a protezione della sua abitazione.
E’ stato inoltre arrestato Danilo Troia, 21enne, di San Giorgio a Cremano, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto affiliato al sodalizio criminale dell’omonimo clan, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante la perquisizione domiciliare i militari hanno, infatti, rinvenuto 14 involucri contenenti cocaina, un bilancino di precisione e 255 euro in contanti, ritenuti provento di attività illecita.
Lo scontro tra i due clan nelle ultime settimane aveva prodotto una escalation escalation di intimidazioni nella Periferia di Portici e San Giorgio che sarebbe da ricondurre ad un omicidio di Camorra avvenuto 4 anni fa a pochi metri da un asilo e una scuola media, quando a morire crivellato dai colpi di armi da fuoco fu Vincenzo Cotugno, 48 enne originario di Casoria, residente a San Giorgio ma domiciliato a Casalnuovo.
Le ombre di una esecuzione senza pietà che a distanza di 4 anni anni si rifletterebbero, secondo voci di strada (che difficilmente sbagliano), prepotentemente nella zona periferica dei due comuni vesuviani con l’esplosione di una bomba carta che a inizi Aprile ha distrutto due automobili, e con due raffiche di proiettili, sparate, a distanza di 48 ore l’una dall’altra, nei pressi nel parco Astino: dove risiederebbe un pregiudicato, ritenuto affiliato al clan di Napoli est, in conflitto con i “padroni di casa” Troia ( storico cartello criminale con parte dei vertici in galera e con un piccolo esercito di ragazzini criminali a disposizione) per la gestione degli affari illeciti sul territorio.
E non solo: anche le fiamme ad un auto, rubata a Pollena Trocchia, ma incendiata a San Giorgio a Cremano e ritrovata con una testa di maiale mozzata sul tettuccio, sarebbero riconducibili a questa nuova ma vecchia faida che, proprio come l’omicidio di 4 anni fa, non risparmia di sparare in pieno giorno in presenza di ragazzini e cittadini. La “stesa” di giovedì, avvenuta intorno alle 19, quando due sicari a Via Tamborrino su un motorino hanno fatto partire in aria una raffica di proiettili, a distanza di 48 ore dall’ultimo raid camorristico in zona, rappresenta non solo un atto intimidatorio e una dimostrazione di forza tra clan… ma una vera e propria sfida allo Stato e alla politica locale, incapaci di offrire sicurezza ai cittadini in quella zona periferica.
A distanza di un’ora dalla sparatoria i ragazzini del quartiere son tornati in strada a giocare a pallone, incuranti di uno Stato assente e di logiche criminali che vogliono quella zona una bomba ad orologeria. Incuranti di vivere in un posto che, nonostante i proclami e le promesse, resta terra di nessuno
Dario Striano
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