ELEZIONI AMMINISTRATIVE A NAPOLI – L’ex Rettore Gatenao Manfredi presenta la sua candidatura: “Liste pulite e apertura alla città, l’ultima parola spetta a me”

Un fiume in piena. Chi lo conosce bene, sa che non si sarebbe esposto se non ci avesse creduto e chi lo conosce da sempre sa anche che l’ex rettore della Federico Ii ed ex Ministro dell’Università, prima di parlare è abituato a studiarsi tutto e difficilmente dice cose che non conosce o che sa di non poter fare. Anche se in politica, spesso, tra il diree e il fare ci passa il mare. E quando si tratta del mare di Napoli è tutta un’altra musica. Anche Gaetano Nino Manfredi è entrato nel pieno della campagna elettorale per le prossime amministrative di autunno, da protagonista. Rubando la scena a tutti, chiarendo le sue posizioni e quelle di una coalizione allargata (e allargabile alle forze sane della città) che lo vedono candidato a sindaco. «Io rappresento una coalizione ampia, nel campo progressista, che ha valori condivisi, una coalizione plurale, e la sintesi dev’essere tra la politica e il civismo». Lo ha detto Gaetano Manfredi, candidato di Pd, M5S e centrosinistra, presentando la sua candidatura a sindaco di Napoli.

Ministro dell’Università con Giuseppe Conte, la ministra Azzolina e il Presidente Mattarella

«Non ci può essere una politica sana – ha spiegato Manfredi – senza il contributo civico che porta le istanze della nostra città. Questa è una grande forza, dobbiamo essere molto rigidi sui valori, ma dobbiamo essere inclusivi per mettere al centro le varie sensibilità. Dobbiamo fare in modo che la complessità della nostra città diventi il suo valore».

L’APPELLO ALLA CITTA’ –  «I grandi obiettivi si raggiungono attraverso una grande cooperazione istituzionale e anche una grande azione da parte dei cittadini. Tutte le parti sane della città devono scendere in campo come ho fatto io e mi auguro avvenga: faccio quindi un grande appello a tutte le forze civiche e positive della città per scommettere su questo futuro nuovo di cui tutti abbiamo bisogno». «È un momento – ha aggiunto Manfredi – in cui tutti noi dobbiamo scommettere sul futuro, e per farlo bisogna avere visione, coraggio, bisogna sporcarsi le mani e mettere anche qualcosa del proprio a servizio degli altri».

«Veniamo da 10 anni di conflitti, di grande discussione, di grandi divisioni. Il risultato che abbiamo davanti ci dimostra quali sono stati gli effetti: una città impoverita, smarrita, isolata, che ha bisogno di un grande rilancio. Quindi noi dobbiamo aprire una stagione nuova, che sia in discontinuità con i conflitti del passato e faccia della cooperazione e del futuro il proprio obiettivo». «Abbiamo bisogno di tutti i cittadini, di tutte le istituzioni, dell’impegno pubblico, dell’impegno privato. Dobbiamo rendere Napoli una città capace di attrarre investimenti, una città su cui tutti vogliono scommettere perché solo in questa maniera saremo in grado di creare condizioni per lo sviluppo» ha continuato.  «Quante liste a mio sostegno? Non abbiamo un numero magico. La coalizione è plurale ma le liste non devono essere personali o fatte per eleggere un candidato. È un’area ampia con varie sensibilità ed è giusto che si presentino agli elettori, ma l’ultima parola sulle liste è mia. Ci sarà un’offerta politica plurale ma molto chiara».

SUL PATTO PER NAPOLI – «Il patto per Napoli è un impegno politico serio e sono molto fiducioso che si realizzerà per poter dare una risposta ai problemi della città. Sappiamo che i problemi di Napoli non si possono risolvere solo a Napoli – ha aggiunto Manfredi – altrimenti raccontiamo favole ai cittadini, ma si devono risolvere anche a Napoli. Abbiamo davanti sfide importanti, una riorganizzazione della macchina comunale, affrontare i temi della riscossione, dobbiamo essere in grado di attrarre investimenti, anche privati. Vogliamo essere in condizione di poter lavorare come è stato fatto per altre città in cui lo Stato è intervenuto. Napoli non è una città di serie B».

Col Governatore Vincenzo De Luca

SUGLI ALTRI CANDIDATI –  «Gli altri candidati di centrosinistra? Sono aperto al dialogo, al confronto e alla discussione con tutti, ma l’allargamento si fa sui programmi, sui valori e sulla condivisione delle idee. Non facciamo la somma dei voti perché non ne abbiamo bisogno». Così Manfredi su una possibile convergenza con gli altri candidati a sindaco riconducibili all’area di centrosinistra Alessandra Clemente, Sergio D’Angelo e Antonio Bassolino.

«Ho rapporti cordiali con tutti i candidati e quindi mi sono sentito e mi sento – ha spiegato – perché, mai come oggi, indipendentemente dalla competizione elettorale, ritengo ci debba essere un dialogo per il bene della città. Noi dobbiamo mettere al centro il bene della città e dei cittadini davanti alle aspirazioni personali, è il momento del progetto. È chiaro che abbiamo figure nel centrosinistra molto diverse».

Sui candidati, Manfredi ha detto: «Alessandra Clemente è candidata del sindaco in carica e quindi fa un suo legittimo percorso, Antonio Bassolino è una figura molto autorevole della sinistra, è stato sindaco 30 anni fa e ho un grande rispetto per la sua figura, un pezzo della sinistra storica di Napoli, ma dobbiamo costruire il progetto del futuro della città e non pensare a quello che siamo stati. L’esperienza del 1994 è stata importante, ma siamo nel 2021 e dobbiamo costruire la città del 2026, un altro mondo. D’Angelo ha delle sensibilità molto vicine alla coalizione che rappresento e vedo possibile una convergenza, ma ora stiamo lavorando sulla nostra coalizione. L’allargamento si fa sui programmi – ha concluso Manfredi – non facciamo la somma dei voti».

SULLA POLEMICA JUVENTINA – «Il dibattito sul fatto che tifo Juventus? L’ho preso con grande rispetto, so bene che il pallone a Napoli è una cosa importante. Però a me non piace né dire le bugie, né fingere, né essere ipocrita: sono juventino, ma ho un grande amore per la città e ho un grande amore anche per la squadra».

«Non ci può essere una grande Napoli – ha aggiunto Manfredi – se non c’è un grande Napoli e io da sindaco farò di tutto per fare in modo che veramente la squadra possa essere un simbolo, un esempio positivo per la città e anche un motivo di essere sempre una città sempre più vincente. Noi dobbiamo essere vincenti e non ci può essere una Napoli vincente senza una squadra vincente. Da parte mia quindi ci sarà il massimo impegno, poi non penso che le campagne elettorali si fanno sul tifo».

Incalzato dai cronisti, Manfredi ha anche confessato che «io la partita Napoli-Juventus non la guardo mai, neanche in tv. A casa mia c’è mio padre che è tifoso del Napoli, io poi non sono un grande tifoso, quindi alla fine non so bene quale è il risultato migliore. Mi tengo un po’ a distanza da quella partita», ha concluso.

 

I commenti sono chiusi, ma trackbacks e i pingback sono aperti.